La Lamborghini Huracán per l’inferno
NUOVE CATEGORIE CERCASI. Al Gruppo Volkswagen, evidentemente, non bastava avere più di un piede nelle cosiddette nicchie di mercato e, così, ha pensato di inventarsi anche una iper nicchia tutta per sé: quella delle supercar da fuoristrada. E a breve distanza di tempo, dopo aver preannunciato le sue mire con parecchio anticipo, ha sfornato in sequenza la Porsche 911 Dakar e poi la Lamborghini Huracán Sterrato. Peraltro con la consapevolezza che le persone interessate a prodotti così controversi saranno proprio poche. Se per la Dakar è stata pianificata una produzione globale di soli 2500 esemplari, della Sterrato se ne costriuranno ancora meno: 1499 “pezzi” a partire dal prossimo mese di febbraio.
CHE USO FARNE? E ci azzardiamo anche a ipotizzare che i clienti che le porteranno effettivamente fuori dall’asfalto per qualcosa di più impegnativo di un selfie statico da distribuire “urbe et orbi” su Facebook, saranno ancora meno. Sembrano preclusi anche gli altri usi “avventurosi” – come le settimane bianche – che normalmente obbligano una certa categoria di utenti a dotarsi di “geländewagen” o mezzi altrettanto inarrestabili e indistruttibili. Sulla Sterrato già la presenza di due paia di scarponi da sci probabilmente inibirà la possibilità di caricare anche i conseguenti doposci, mentre per la Porsche, che ha uno spazio supplementare creato con l’asportazione degli strapuntini posteriori, la situazione sembra più rosea ma, non al punto da imbarcare più di del necessario per un weekend sulla neve di una coppia frugale.
ASSETTO ALTO, NON REGOLABILE. Rimane il fatto che la Huracán Sterrato, così come la cugina di Zuffenhausen, è un prodotto seducente per le sue caratteristiche e per la sua originalità. Oltre che reso virtualmente imperdibile proprio dalla sua superfluità. Rispetto alla 911 Dakar, la Huracán Sterrato è un po’ più semplice dal punto vista meccanico. Non tanto nel motore, che è pur sempre il V10 aspirato di 5,2 litri da 610 CV e 565 Nm, quanto nelle sospensioni, che non hanno un sistema di sollevamento per aumentare l’altezza da terra nei passaggi particolarmente ostici. L’assetto, comunque, è stato rialzato di 44 mm rispetto a quello della coupé standard e questo dovrebbe consentire di affrontare almeno lo sterrato (nomen, omen) con una buona predisposizione d’animo. La trazione è ovviamente integrale, con differenziale posteriore autobloccante e ripartizione di coppia che privilegia le ruote posteriori (43% davanti, 57% dietro). La trasmissione a doppia frizione ha 7 rapporti.
GOMME ANTIAFFLOSCIAMENTO. Aumenta l’escursione delle sospensioni ma crescono anche le carreggiate (+30 mm davanti, + 34 mm dietro) e sui cerchi da 19 pollici sono montati pneumatici speciali Bridgestone Dueler AT002 (235/40 all’anteriore, 285/40 al posteriore) con tecnologia “runflat”, che possono percorrere fino 80 km, a velocità fino a 80 km/h, anche dopo una foratura. Naturalmente questa gommatura particolare, come sulla 911 Dakar, ha imposto un sensibile ridimensionamento della velocità massima, che passa dai 325 km/h della Huracán “stradale” con lo stesso motore, a 260 km/h (comunque 20 in più rispetto alla Dakar). Mentre lo 0-100 peggiora solo di un decimo, passando da 3″3 a 3″4. E comunque si arriva ai 200 in meno di 10 secondi. Il peso a secco dichiarato è di 1470 kg,
STRUMENTI SPECIALIZZATI. Sotto la scocca, nella zona anteriore, c’è una protezione in alluminio e i brancardi sono rinforzati. Anche i passaruota sono riparati da pannelli rivettati sulla scocca. Sopra il cofano anteriore sono montati proiettori ausiliari aerodinamici e sopra quello posteriore svetta una presa d’aria per alimentare il motore con meno rischi in zone polverose. Gli interni hanno rivestimenti specifici in Alcantara denominato Verde Sterrato e la strumentazione è arricchita da inclinometro digitale, bussola e indicatori della coordinate geografiche e dell’angolo di sterzo. E tra le funzionalità dell’auto c’è anche Il Drive Recorder, che permette di registrare i momenti più emozionanti di guida all’interno della memoria dell’app Lamborghini Unica.
PUÒ ESSERE COME TU LA VUOI. Naturalmente anche la Sterrato può accedere al programma Ad Personam e permette personalizzazioni a piene mani. Ad esempio il cliente può scegliere tra 350 colori di carrozzeria e oltre 60 colori per gli interni. Chiaramente, però, il nostro suggerimento è quello di scegliere una tinta pastello più neutra possibile e di facile reperibilità, per minimizzare le spese dal carrozziere dopo essere passati tra roveti, guadi e mulattiere. Comunque, per chi fosse interessato a banalità come il prezzo, la Sterrato costa qualcosa meno di 330 mila euro, Iva compresa. Circa 100 mila euro in più della 911 Dakar.