La Honda S2000 diventa Type R (ma senza VTEC)
Da dieci anni a questa parte i restomod hanno invaso il mondo dell’auto come uno sciame di locuste. Stessa diffusione, ma un effetto decisamente più piacevole rispetto alla piaga biblica.
L’IRRESISTIBILE RICHIAMO DEL VINTAGE. I restomod sono reinterpretazioni moderne di vetture classiche, tipicamente sportive, che generalmente vengono portate a telaio e migliorate sotto ogni punto di vista, dalla scocca alle sospensioni, dal motore agli interni. Se le cose sono fatte per bene, il risultato di solito è pura libidine: una sportiva dal fascino rétro, baciata da un eccezionale coinvolgimento analogico e con una meccanica moderna e affidabile. Spiace un po’ per le auto donatrici, ma se la produzione è limitata si può anche chiudere un occhio.
OGNUNO A MODO SUO. C’è chi segue una ricetta raffinata e relativamente conservativa (come le Alfa Romeo di Alfaholics, le Jaguar E-Type della Eagle o le Peugeot 205 di Tolman), e chi stravolge molto di più il progetto originale (vedi Amos e Kimera), ma alla fin fine è sempre possibile ritrovare l’ispirazione originale. Oggi – come primo di una lunga serie di approfondimenti sui restomod – vediamo una delle reinterpretazioni meno note in circolazione, costruita nella soleggiata California e basata su uno strumento di precisione giapponese di fine anni ’90: la Honda S2000 R della Evasive Motorsport.
UNA HONDA ALLA CALIFORNIANA. La Honda S2000 ha tanti lati positivi: la linea da roadster pura, il suo cambio da manuale (perdonate il gioco di parole), la trazione posteriore e il mitico VTEC che, per quanto carente di coppia ai bassi giri, sa sempre come farvi andare in fibrillazione. Tuttavia, la Honda non ne ha mai creato una versione Type R. Evasive – azienda californiana specializzata dal 2002 in aftermarket, soprattutto per auto giapponesi – ha deciso di rimediare a modo suo, presentando una S2000 rivista tanto nel look quanto sotto la “pelle”. Togliamo subito il cerotto più doloroso, o perlomeno particolare: niente VTEC. Il 2.0 siglato F20C, infatti, ha lasciato il posto al quattro cilindri turbo della Civic Type R Fk2, che ha lo stesso numero di pistoni ma fornisce 70 CV in più senza dover raggiungere regimi stellari.
LE GIUSTE MODIFICHE, SENZA ESAGERARE. In aggiunta abbiamo un enorme filtro della Mugen, scarico in titanio e una centralina specifica della Motec. Il cambio, invece, avendo dimostrato di reggere la corposa coppia del nuovo motore, resta quello di serie. Il che è una bellissima notizia. Altre migliorie includono barre antirollio Eibach, assetto KW e cerchi di 18’’ che nascondono freni Brembo. Il cofano, i pannelli delle porte e il coperchio del baule sono in carbonio. Gli interni hanno beneficiato di una bella rinfrescata grazie a vistosissimi sedili in Alcantara rossa, al cruscotto digitale e a un volante che ricorda quella meraviglia a tre razze montata sulla NSX-R. Le ultime chicche sono uno spoiler massiccio e – come poteva essere altrimenti? – una verniciatura in Championship White, oltre agli immancabili loghi rossi – il che fa tutto molto Integra. Motore turbo a parte – che dividerà le opinioni – questo restomod non pare niente male. E voi, cosa ne dite?