La follia è di casa al SEMA 2023

Il Sema nasce nel 1963 come acronimo di “Speed Equipment Market Association”, poi cambiato in un più rassicurante “Special Equipment Market Association”, ed è uno degli eventi più importanti al mondo in tema di tuning e nuovi componenti aftermarket.

UNA “FOLLIA” TIRA L’ALTRA. Ogni anno si aggiungono costruttori, eventi, produttori di parti OEM e preparatori, migliaia di espositori che puntualmente si ritrovano ad inizio novembre a Las Vegas per mostrare al mondo le proprie novità. Per chi non lo sapesse la follia, al Sema, è di casa, e le novità della sessantesima edizione non fanno che confermarlo. Ecco quelle che ci sono piaciute di più.

FJ BRUISER. Ai costruttori piace dare di matto durante il Sema, e la Toyota ha colto l’occasione al volo per presentare l’FJ Bruiser, dove l’ultima parola, che in inglese significa letteralmente “bestione”, richiama il nome Land Cruiser. Il gioco di parole dà il titolo a una muscolosissima rivisitazione della vecchia FJ45, derivazione della mitica Land Cruiser FJ40: sotto il cofano, fornito dalla TRD, pulsa un V8 da corsa che arriva dritto dalla Nascar con una potenza di ben 725 CV. A voi la scelta se arrampicarvi ovunque fino a una velocità di 20 km/h con la prima “ridotta” o sfrecciare sul filo dei 260 all’ora. L’elaborazione comporta anche ammortizzatori Fox, gomme BF Goodrich di 42 pollici (sì, avete capito bene…), differenziali specifici e… qualsiasi altro componente custom vi venga in mente, eccetto la scocca dell’FJ45 pick-up. Semplicemente inarrestabile. 

PARAMOUNT. Questo il nome con cui al Sema 2023 la Ringbrothers, azienda di personalizzazioni con sede nel Wisconsin, ha battezzato la sua personalissima reinterpretazione di una Rolls-Royce Silver Cloud II del 1961. L’eleganza e la maestosità delle berline di extra lusso della casa britannica , impreziosite da un soffitto stellato  come in alcune Rolls moderne, si sono fuse ai muscoli americani in un connubio improbabile, ma di indubbia stravaganza. Sotto il cofano rimane un 6.2 V8 a benzina, ma non di fabbricazione inglese: si tratta di un LT4 di derivazione General Motors, fornisce 640 CV e promette di abbattere di una buona manciata di secondi il tempo di 11 secondi che l’auto originale impiega per passare da 0 a 100 km/h. Del resto, questa “vecchietta” ipervitaminizzata ha recentemente polverizzato una Phantom nuova fiammante in una drag race. Davvero niente male.

DELIZIA O SACRILEGIO? Altro matrimonio  alquanto improbabile è nato dall’unione tra una Jaguar E-Type e la fantasia degli specialisti del gigante giapponese del petrolio Eneos Motor Oil. Il chilometrico cofano anteriore di questa “panterona” cela un motore su cui non avrebbe scommesso nemmeno il più accanito degli scommettitori, il 2JZ-GTE, ossia il brutale sei cilindri in linea biturbo, portato a 750 CV, della Toyota Supra A80. La metamorfosi frankensteiniana comprende anche sospensioni e differenziali prelevati da una BMW M5 E60, mentre il cambio è quello della BMW Serie 3 E36.

E LUCE FU. Oracle Lighting, azienda americana specializzata in sistemi di illuminazione per auto, al Sema 2023 ha sfoggiato un incrocio tra un carro armato e un mini camper da gita fuori porta, creando (in teoria) il mezzo definivo per l’avventura. La base è un M1079 Light Medium Tactical Vehicle, ex mezzo militare anni ’80 concepito per le affrontare le spedizioni più dure e mosso da un 6.6 a gasolio. Data la specialità della casa, non stupisce che sia in grado di trasformare in pieno giorno anche le notti più buie: le luci sono ovunque, dal paraurti customizzato al portapacchi superiore, fino ai loghi. A farle funzionare provvede un impianto ad energia solare da 1.000 watt e una veranda di sei metri, mentre il retro ospita altre luci a led, un impianto audio Bluetooth e dei divanetti che sembrano il bottino di una serata sfrenata in un night club. Peccato che difficilmente quelle gomme tassellate di 46 pollici vedranno mai uno sterrato…

BONUS TRACK. Altra novità del Sema 2023 che ci ha lasciati a bocca aperta è la Nissan Safari Rally Z, una Nissan Z che omaggia la Datsun 240 Z vincitrice del massacrante East Africa Safari Rally del 1971. Ve la raccontiamo nei dettagli qui. E voi, quale preferite tra queste “folli” creazioni?