La BMW M2 by Litchfield è ancora più feroce

La BMW M2 by Litchfield è ancora più feroce

09L’ultima BMW M2, quella siglata G87, ha fatto discutere per il suo design “a blocchi solidi”: muscoloso sì, ma anche squadrato e poco aggraziato. Non è per fare body shaming, come si dice oggi: è che, molto semplicemente, la M2 di precedente generazione – nome in codice F87 – era molto più elegante e snella.

BMW M2

UNA MACCHINA PER PALATI FINI. Se lo stile è opinabile, della nuova M2 sono fuori discussione le prestazioni: la “baby” M nasce sulla piattaforma accorciata di 110 millimetri delle M3 e M4 ed è mossa dallo stesso 3.0 a sei cilindri biturbo, qui con 460 cavalli, la trazione sulle sole ruote posteriori e il cambio rigorosamente manuale. Urrà!

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SI PUÒ SEMPRE FARE DI PIÙ. Già così lo “0-100” viene coperto in 4,3 secondi fino alla classica velocità massima limitata elettronicamente a 250 km/h (o a 285 km/h, come optional). Di prestazioni, foga e grip (specialmente se spuntate la casellina della Cup 2 al momento dell’ordine) ce ne sono in abbondanza, ma in Inghilterra qualcuno ha già portato la G87 a un altro livello. Parliamo di Litchfield, tuner oltremanica inizialmente specializzato in Nissan e Subaru ma che non disdegna certo BMW, Porsche, McLaren e, in generale, i marchi di auto sportive. Quasi trent’anni di esperienza, una mega officina con 23 ponti, una marea di tecnici appassionati e un banco prova professionale dovrebbero bastare a incattivire – e anche parecchio – la M2.

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PRESTAZIONI DA URLO. Con una serie di lavori mirati, Litchfield è in grado di portare la potenza del sei cilindri in linea della M2 a oltre 620 CV. Niente male, non è vero? E dato che le nuove centraline di gestione elettronica del motore della Bosch pare siano ostiche da ricalibrare, il tuner inglese le spedisce in Finlandia, alla FEMTO, che le “sblocca” e libera il campo ai tuner inglesi. Risultato? Si può scegliere tra tre livelli di potenza: “Stock” (460 cavalli), “Map 2” (590 cavalli) e Map 3 (oltre 620 cavalli). Inoltre viene rimosso il limitatore elettronico della velocità, così da poter raggiungere senza patemi i 290 orari.

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UNA DIETA CHE COSTA CARA. Altre finezze previste da Litchfield – se potete e siete disposti a spendere – includono un impianto di scarico Akrapovic sportivo più leggero di otto chili rispetto all’originale, ovviamente con tanto di valvole apribili per fare ancora più baccano e spaventare i passanti a suon di “bang bang”. La G87 guadagna un nuovo filtro dell’aria in schiuma Pipercross, un intercooler a prova di track day e sospensioni KW o Nitron regolabili in base ai desideri e allo stile di guida del pilota. Infine, si può optare per cerchi HRE che limano una decina di chili dalle masse non sospese. I prezzi della nuova centralina si aggirano attorno ai 1.500 euro, più altri 200 per il filtro, 6.000 di scarico e altri 6.000 per cerchi e gomme (Michelin Pilot Sport 4S), mentre il costo delle sospensioni e dell’intercooler non è ancora noto. Secondo voi il gioco vale la candela, o la M2 di serie va già bene com’è?

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