La 33 Stradale è favolosa, ma dov’è una sportiva per tutti?
Lo dico subito: a me l’Alfa Romeo 33 Stradale piace. Naturalmente quella del 1967 era un’altra cosa, ma in oltre mezzo secolo sono cambiate tante cose e oggi un’auto come quella non si potrebbe più realizzare, anche solo per motivi di sicurezza. Invece all’Alfa Romeo hanno deciso di prendere una Maserati MC20 e di darle una nuova veste, sia per quanto riguarda la carrozzeria che per gli interni, e il risultato è la nuova 33 Stradale.
AUTO DA RICCHI. Una supercar che verrà prodotta nello stesso numero di unità del suo nome e venduta a un prezzo esorbitante, intorno ai due milioni di euro. Una cifra che per la stragrande maggioranza degli appassionati è semplicemente fantascientifica. Ma la platea degli aspiranti proprietari non si allarga nemmeno considerando la Maserati MC20, che veleggia ben oltre i 200.000 euro. Insomma, guardando ai prodotti di tutti i marchi di Stellantis (ma il gruppo francese è in buona compagnia), il concetto è che se vuoi un’auto sportiva devi essere ricco.
RIDATECI LA 4C. Vetture come la Abarth 124 e la Peugeot RCZ non esistono più, senza contare l’Alfa Romeo 4C che è la perfetta esemplificazione di un progetto che poteva essere meraviglioso (e remunerativo) e che invece è stato lasciato morire come una Fiat Marea qualunque. Eppure se penso che qualche anno fa si poteva acquistare una piccola supercar con motore centrale, monoscocca in carbonio e peso ampiamente sotto la tonnellata, per meno di 60.000 euro, mi vengono le lacrime agli occhi e penso che forse avrei fatto meglio a indebitarmi pesantemente pur di averla.
CHI VUOLE LE SPORTIVE? Nostalgia e recriminazioni a parte, la scomparsa delle auto sportive “popolari” dal mercato europeo è un dato di fatto e, se è vero che le Case auto producono i modelli che la gente vuole, sarà altrettanto vero che il calo della domanda è irreversibile? Non sarà forse la mancanza di prodotti allettanti a oscurare i sogni degli appassionati? Ovviamente ci sono anche le norme europee contro le auto che emettono troppa CO2 e per questo alcuni brand (Nissan, per esempio) decidono semplicemente di non vendere le proprie sportive nel Vecchio Continente.
COMPRARLA SI, MANTENERLA NO. In Italia, poi, abbiamo anche il superbollo, che tiene lontani molti potenziali proprietari dalle sportive dei loro sogni, che magari sarebbero anche abbordabili in termini di prezzo, ma diventano impossibili in termini di mantenimento. Dulcis in fondo, l’unica sportiva popolare di nuova concezione, ovvero la Toyota GR86, è praticamente impossibile da avere, giacché la filiale italiana le importa con il contagocce e con tempi di attesa che superano abbondantemente l’anno.
SORPRESE IN ARRIVO. Anche il suo destino, comunque, è segnato, dato che da metà 2024 non rispetterà più le nuove norme europee. Dunque, allo stato attuale delle cose, gli appassionati non ricchi in cerca di una coupé sportiva dovranno rivolgersi al mercato dell’usato, oppure cambiare genere. A proposito della 2+2 Toyota, invece, ci saranno presto delle sorprese.