KTM, Honda, Piaggio e Yamaha, insieme per l’EV
La fame aguzza l’ingegno. L’unione fa la forza. Chi l’avrebbe mai detto che l’elettrificazione ci avrebbe riportato a riscoprire i luoghi comuni. Ma adesso facciamo un passo indietro. Il mondo dei motori si divide in due macro aree. Ci sono animali che si muovono a quattro ruote, che tengono in mano volanti e pomelli del cambio, altrimenti noti come automobilisti e quelli a due, ruote, appollaiati su improbabili selle. Tra queste specie non è mai corso buon sangue. E non c’entrano logiche di predatori e scala alimentare, la questione è puramente economica. I volanti muniti guardano ai manubri come bestie randagie, poveretti confinati in un mercato ristretto, fatto di pochi numeri. E qui entrano in ballo gli adagi popolari di prima. Perché mentre le aziende automobilistiche, scosse dall’elettrificazione di Tesla, hanno risposto a suon di progetti presuntuosi e solitari, nome in codice BDG (bagni di sangue), i poveri centauri sono stati costretti ad affrontare il problema insieme. E garantire così la sopravvivenza della specie.
TUTTI PER UNA. BATTERIA. Ecco com’è successo che quattro colossi delle due ruote si siano messi intorno a un tavolo per firmare una dichiarazione d’intenti. Che è un po’ come mettere la freccia per far sapere agli altri la strada che si vuol prendere. Insomma: Honda, KTM, Piaggio e Yamaha stanno lavorando a un consorzio di batterie intercambiabili per motocicli e veicoli elettrici leggeri. Cosa che, sull’onda dell’accordo sul clima di Parigi, dimostra la volontà dei fondatori di questo consorzio di immaginare un futuro di condivisione: di oneri e onori. Concetto spiegato egregiamente da Noriaki Abe, capoccia Honda, che ci vede un’opportuna necessità. “Per la diffusa adozione dei motocicli elettrici, problemi come la distanza dei trasferimenti e i tempi di ricarica necessitano di essere presi in considerazione. E le batterie intercambiabili sono una soluzione promettente”. Se sono rose, si caricheranno.
