Il PNNR dà all’Italia nuova… carica
Gli obiettivi ‘verdi’, i traguardi di sostenibilità imposti dall’Unione Europea per trovare punti di equilibrio più moderni tra ambiente ed economia, incalzano a una velocità sempre crescente. Il governo ha da poco ultimato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): da un lato servirà a dare nuovi impulsi all’economia italiana, dall’altro a ottenere i fondi (quasi 209 milioni di euro) promessi del Recovery Fund e che hanno l’intendo di ammodernare il nostro sistema. Nel documento che verrà posto all’attenzione del parlamento europeo c’è più di un punto che tocca da vicino il mondo dell’automobile: mobilità, autostrade e punti di ricarica per le auto elettriche; specie quelli veloci e collocati in autostrada.
PIÙ BONUS. Ciò significa sempre di più che il futuro elettrico dell’automobile sta per entrare nelle nostre case perché è già – potenzialmente – argomento di discussione se di cambiare l’auto stiamo parlando. Ciò che conta è che dovremo cominciare a parlare di auto elettriche considerando parte integrante dei plus i loro incentivi, perché saranno presenti ancora per un bel po’. E visto il pressing dell’Unione Europea sul tema delle EV, c’è da scommettere che i 10mila euro di bonus destinati a chi rottama (6mila per chi le compra senza rottamare) dureranno oltre il dicembre di questo 2020.
QUANTA ‘TECH’. Per la filiera dell’automotive nostrana sarà strategico comprendere dove infilarsi per recuperare i fondi utili a far crescere l’aspetto tecnologico del suo comparto automobilistico. Tutte le aziende che non faranno riferimento al PNRR e non vorranno intraprendere il processo di cambiamento suggerito dal Green Deal, di fatto saranno messe alle strette. E ‘fare auto’, domani potrebbe non essere l’unica cosa utile da pensare. Prendete ad esempio il caso delle gigafactory: la mobilità auspicata dall’EU impone un uso importante delle batterie e per questo la creazione delle fabbriche di batterie all’interno del Vecchio continente è stato definito strategico dalla commissaria alla concorrenza EU, Margrethe Vestager. Gigafactory che saranno incentivate. Per questo Elon Musk ha deciso di di venire in Europa, alle porte di Berlino, a costruire proprio… una gigafactory.
GIÙ I GAS SERRA. Nei giorni scorsi la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha promesso nuovi obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030, con una riduzione del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990 (contro il 40 per cento precedentemente programmato). Attualmente gli obiettivi di riduzione sono definiti in percentuale sui valori del 2021 e sono i seguenti: 15 per cento dal 2025 e 37,5 per cento dal 2030 in poi. Attualmente la media delle emissioni di tutte le auto immatricolate ogni anno da ciascun gruppo automobilistico non deve superare i 95 g/km, quindi il nuovo tetto di riduzione del 50 per cento significherebbe non superare i 47,5 g/km. Secondo alcune stime, gli obiettivi proposti sarebbero raggiungibili solo se le immatricolazioni di ogni gruppo fossero per oltre il 60 per cento di veicoli elettrici. E i Costruttori, inevitabilmente, ricordano che l’ottenimento di questi obiettivi necessiterà di massicci interventi aggiuntivi. Anche se è chiaro a tutti che una direzione precisa è ormai stata presa. E che nelle nostre città, crisi permettendo, sfrecceranno sempre più auto elettriche.