Il meglio dell’Eicma 2021: le straniere
Sì va bene, le italiane sono le più belle del mondo (e intendo le moto, non solo le gentil donzelle che ci mettono sopra nei saloni). E se anche tu hai un cuore tricolore, qui trovi la selezione Veloce delle migliori nostrane dell’Eicma 2021. Eppure anche il centauro più patriota deve ammettere che le straniere hanno sempre quel che di esotico, che in un garage ideale non stona mai. Ecco allora le new entry d’importazione più interessanti avvistate in fiera.
HONDA. Di roba nello stand dell’Ala ce n’era tanta. Eppure, la moto che ha fatto drizzare le antenne ai motociclisti quarantenni (e non solo) è stata proprio quella che mancava. La nuova Hornet. Già, proprio l’erede di quella scarenata Anni ’90 che nel boom delle naked era l’alternativa più sognata da chi non si accontentava di due cilindri, ma ne voleva addirittura quattro. Per ora, quello che si sa è che la linea sarà a dir poco futuristica.
KAWASAKI. Ormai ci hanno preso gusto. E così anche i ‘verdi’ ogni tanto fanno saltar fuori una moto vintage, ispirata a qualche bel ferro del passato. Sexy come il primo giorno, la Z 900 RS ha finalmente una sorellina, la Z 650 RS. Ovviamente la colorazione che vuoi è quella della livrea ufficiale, coi cerchi oro e il motore, bicilindrico, rigorosamente nero.
SUZUKI. Per il centauro, ogni moto è un’opera d’arte. Ma questo esemplare di Burgman 400 lo è anche per chi non sa distinguere una stradale da una enduro. Rivestito dall’inconfondibile tratto pop dello studio di design Van Orton, questo scooterone è stato battuto all’asta per 7390 euro, destinati alla Fondazione Matalon. Che finanzierà progetti di giovani artisti. Anche l’arte è una ruota che gira…
TRIUMPH. La Trident è sempre stata l’inglese un po’ strana. Se non altro perché quei tre cilindri, alla fine degli Anni ’60, fecero scalpore. Oggi, l’ultima erede della fortunata dinastia (con un motore di 660 cc da 81 cv) sfoggia un look vagamente hi-tech, tutto linee morbide e dettagli minimal. Un po’ Apple, un po’ smartphone. Un dettaglio su tutti, il codone affusolato, col fanalino incapsulato dentro.
YAMAHA. Certo, magari uno allo stand dei tre diapason ci va per vedere se alle volte ci fosse una nuova Ténéré (e il caso vuole che si ritrovi il prototipo Raid, che trasuda parti speciali GYTR da tutti i bulloni), o magari per farsi un’idea del suo prossimo T-Max. E invece va a finire che s’innamora di una 125 come ai vecchi tempi… Piccola, col sapore vintage, la XSR la conosci già. Ma questa, con tanto di carena da GP che fu e il manubrio capovolto che sembran due semimanubri, ti fa venir voglia di isola di Man…