Il famelico gattone della TWR è pronto a graffiare
Ad inizio anno era stato annunciato il restomod della Jaguar XJS, una filante coupé anni ’70 rivale della Porsche 928 e della Ferrari 400. L’impostazione restava sul classico, una GT sportiva ma elegante e più paciosa delle rivali, con un 5.3 litri V12 da poco meno di 300 cavalli, cambio prevalentemente automatico, interni in pelle e radica e un peso non irrilevante di 17 quintali a secco. Insomma, con questi trascorsi non ci aspettavamo certo qualcosa di feroce, invece la TWR ha servito come portata principale una XJS più brutale di un “scusa ma ti vedo solo come un amico”. L’azienda inglese è stata fondata negli ultimi anni da Fergus Walkinshaw, figlio proprio di Tom Walkinshaw, colui che nel 1976 istituì la ‘Tom Walkinshaw Racing’, scuderia responsabile di robetta come la Jaguar XJR-15 e la XJ220.
ESTETICA PORNOGRAFICA. La belva British di Fergus si chiamerà ‘Supercat’, nome che rende subito l’idea di un gattone che non farà le fusa nemmeno al minimo. L’aspetto è spettacolare, una linea esasperata e strabordante di cattiveria, eppure troviamo ancora una vaga traccia di finezza tra quelle curve bombate e i taglienti volumi. La carrozzeria, ovviamente in carbonio, è stata concepita dal giovane designer Khyzyl Saleem con l’aiuto di Magnus Walker, stilista e volto noto nell’universo Porsche, una collaborazione che ha dato vita ad un frutto proibito. La Supercat – che si baserà su una classica XJS denudata, rinforzata e rivestita in fibra – fa sembrare le XJS dell’European Touring Car Championship (vinto dalla TWR nel 1984) dei micetti pigolanti: scarichi laterali, un sensuale posteriore a doppio spoiler integrato, fiancatone allargate allo stremo, stupendi cerchi quasi pieni e un frontale che pare abbia davvero i denti di un giaguaro.
POCO FUMO, TANTO ARROSTO. Tutta scena? Oh, proprio no. La ‘moderna’ TWR avrà anche cavalcato l’onda di dollari generata dalla diffusione dei restomod, ma lavorando in maniera egregia senza tralasciare alcun aspetto. Qualche mese fa avevamo solo vaghe indicazioni, ora è confermato il cuore che batterà in questo giaguaro d’assalto: un 5.6 litri tutto nuovo e sovralimentato tramite compressore volumetrico, capace di 669 cavalli e 730 Nm di coppia sbattuti al retrotreno attraverso un cambio manuale a sei marce e un differenziale autobloccante. Sembra una combo eccitante. Il gattone della TWR peserà comunque 1.605 chili, non pochi ma comunque molti in meno rispetto ad un’attuale M3 CSL, il che non impedirà alla Supercat di sfoggiare prestazioni degne della Tom Walkinshaw Racing.
COMFORT INATTESO. Ultimo aneddoto sulla TWR: a fine anni ’80 il padre di Fergus si occupò anche della Jaguar XJR-9 che vinse Le Mans nel 1988, ecco perché di Supercat ne verranno prodotti solamente 88 esemplari. I freni saranno in acciaio e autoventilanti con sei pompanti all’anteriore e quattro al posteriore ed una centralina ABS regolabile su 12 diversi livelli di talento e terrore, mentre le sospensioni saranno a doppi triangoli sovrapposti all’anteriore con ammortizzatori attivi e con schema MultiLink al retro. Negli scatti diffusi dalla TWR vediamo interni che mischiano retrò e moderno: strumentazione digitale, pelle marrone/bordeaux ovunque (anche sul volante, decisamente meno sportivo del resto), infotainment al passo coi tempi, alluminio qua e là e una bellissima pedaliera della Tilton. Ad inizio estate si vociferava di un prezzo inferiore ai 300.000 euro, sembrerebbe quasi sensato; questa o una HWA 190 Evo II? Io la mia risposta ce l’ho…