Historic Minardi Day, un mare di emozioni in pista
I contenuti erano quelli di una Goodwood all’italiana: auto sportive e da competizione di livello eccelso, piloti del passato prossimo e remoto dal palmares indiscutibile, eventi di contorno indovinati e a tema. Tutti in pista, quindi, per la settima edizione dell’Historic Minardi Day, che in questa edizione 2023 ha portato a Imola ben 14.000 spettatori e addirittura 3.000 addetti ai lavori, per una kermesse di grande qualità, ospitata nell’abituale contesto informale della terra dei mutur, a pochi chilometri della sede storica della scuderia faentina.
LE MONOPOSTO CHE HANNO FATTO LA STORIA. A fare gli onori di casa, Gian Carlo Minardi, che con costanza, impegno e dedizione sa attrarre sulle tribune e nel paddock dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari un pubblico competente ma soprattutto appassionato che, in un contesto di passione e storia, ha la possibilità di vedere da vicino e toccare con mano alcune tra le più belle monoposto di Formula 1 di sempre. Macchine che riaccendono indelebili ricordi nella mente dei veri amati del mondo delle competizioni automobillistiche.
TUTTO IL MEGLIO DELLE F1. In pista a Imola c’erano alcune delle monoposto Ferrari più iconiche di tutti i tempi, come la 12 B2 di Jacky Ickx (1972), la 312 T5 di Gilles Villeneuve (1980), la 643 di Alain Prost (1991), la F92A di Jean Alesi (1992) e la 412 T1 (1994) progettata da John Barnard e Gustav Brunner. Dalla collezione personale di bolidi di Pierluigi Martini, assente in quanto infortunatosi proprio alla vigilia dell’evento, le sue Formula 3 degli esordi, la Minardi del debutto in Formula 1 e due rarissime Tyrrell P34. Ma alla chiamata di Imola hanno risposto presente anche tante Arrows, tra cui la A3 portata sul podio proprio sulle rive del Santerno da Riccardo Patrese, presente e applauditissimo nella giornata di sabato, e la A11 progettata da Ross Brawn (1989). E poi Fondmetal F1, Alfa Romeo 182, Williams, Jaguar, per non parlare delle inconfondibili Lotus con livrea nero-oro John Player Speciale, e le March, Euro Brun, Monteverdi, Merzario, Wolf e Shadow.
LO SHOW DEI BOLIDI DI OGGI. Più affini alle vetture di grande serie, le berlinette a ruote coperte come la Ferrari 308 IMSA categoria GTO, un prototipo unico al mondo dotato di un propulsore Ferrari V8 biturbo da 650 CV e la Ferrari F40 Competizione LM spinta dal V8 biturbo da 2,9 litri capace di esprimere quasi 700 CV. Accanto a loro hanno brillato gioielli stradali e da corsa dei giorni nostri: presenti l’intera gamma della Pagani, dalla Zonda alla Huayra alla Utopia, le Lotus (compresa la nuova suv elettrica Eletre, le Alpine A110, le Lamborghini, le Dallara e la Pambuffetti.
VECCHIE GLORIE. Oltre a monoposto e vetture di ogni tipo ed epoca, nel paddock di Imola era facile incontrare i protagonisti di alcune delle pagine più affascinanti del motorsport italiano e non solo. Accanto a Gian Carlo Minardi, ideatore e organizzatore dell’evento con il fondamentale supporto della nipote Elena e del fratello Giuseppe, c’erano Emanuele Pirro, Riccardo Patrese, Gianni Morbidelli, Bruno Giacomelli, Arturo Merzario, Luca Badoer, Thierry Boutsen, Aldo Costa, Carlo Facetti, Gianni Giudici e Gabriele Tredozi, e alcuni di loro hanno ravvivato anche le numerose presentazioni dei libri a soggetto automobilistico appena usciti.
GRAN DIVERTIMENTO ANCHE PER GIOVANI E GIOVANISSIMI. Parlando di pubblico, ha fatto e fa ben sperare la grande partecipazione degli appassionati più giovani. Segno che, evidentemente, un po’ come nel caso del Rally Legend di San Marino, il mondo dei motori da corsa del passato, così distante da quello attuale, attrae parecchio anche chi quelle emozioni le ha sentite solo raccontare da chi c’era. E inevitabilmente, in un contesto unico come quello dell’Historic Minardi Day, non può che sognare a occhi aperti tutte quelle monoposto diverse tra loro e i potenti rombi dei loro motori che riecheggiano tra le curve di una delle piste più affascinanti del mondo.