GR Yaris Rally Cup: il monomarca è italiano
Toyota Italia rilancia sulle corse e fa da apripista in Europa per altri progetti nazionali della stessa natura. Ma soprattutto, è tra le prime (almeno per chi scrive) a tornare a fare conferenze stampa in presenza e già questo varrebbe una menzione di merito (per i malpensanti: sì c’era anche il buffet, ma l’emozione è stata prima, sobri e a digiuno). Ma andiamo con ordine. Durante il Rally d’Italia, l’emanazione italiana della casa giapponese ha presentato ufficialmente la GR Yaris Rally Cup, il primo campionato monomarca Toyota, e ha mostrato in anteprima la GR Yaris, la vettura che sarà protagonista delle gare. Un doppio battesimo dato che l’incontro è servito anche per presentare la nascita del Toyota Gazoo Racing Italy, il nuovo progetto di Toyota Italia nel quale convergeranno tutte le attivazioni a livello locale del Toyota Gazoo Racing e che riguarderanno insieme eventi e attività sportive.
DALL’ITALIA AL RESTO D’EUROPA. I team che si sono già iscritti alla GR Yaris Rally Cup e che andranno a contendersi il montepremi di 300.000 euro tra premi di gara e premi finali, sono 15, ma chissà perché ancora rigorosamente top secret, anche se di nomi già ne circolano. Il progetto italiano, che guarda soprattutto ai giovani – “hai visto mai scopriamo il nuovo talento italiano” si augurano quasi sussurrandolo, i dirigenti italiani di Toyota – è il primo di una serie di analoghe iniziative che prenderanno il via a breve in tutta Europa, Spagna e UK in prima fila. Cinque al momento le tappe programmate in Italia, tra le quali la Millemiglia, il Rally di Modena e forse quello di Monza.
UNA VETTURA ‘SPECIALE’. Ma perché proprio la GR Yaris per le corse? La vettura nasce proprio dall’esperienza del team Toyota Gazoo Racing nel campionato mondiale rally e sembra fatta apposta per una competizione monomarca. La GR Yaris utilizzata per il campionato è la derivazione rally della stradale lanciata a fine anno. È stato sviluppato uno specifico kit di allestimento gara, con il quale i team hanno potuto preparare la vettura conforme al regolamento della categoria R1T 4×4 nazionale. Dalle corse alla strada e ritorno, nello spirito del fondatore Kiichiro Toyoda che nel motorsport vedeva esattamente quello che dovrebbe sempre esserci aldilà dello spettacolo: un laboratorio di sviluppo per le auto destinate ai comuni mortali. I quali si accontentano anche di andare più piano se a fine corsa c’è un buffet che finalmente riapre.
