Glickenhaus Boot: nel deserto con oltre 600 cv!
Quando leggete o sentite il cognome Glickenhaus, potete scommettere ad occhi chiusi: c’è o ci sarà qualche vettura incredibile. James Glickenhaus, imprenditore, produttore e regista cinematografico, è un super collezionista di auto. Molte di queste sono one-off: sua la Ferrari Dino Competizione del 1967, sua la P3/4 vincitrice di Le Mans 1967, sua la 412 P, sua la 166 Spider Corsa – certificata come la più antica Ferrari esistente – sua l’incredibile 512 S Modulo disegnata da Pininfarina, sua la P4/5 del 2006. Quest’ultima, nata insieme alla Scuderia Cameron Glickenhaus con l’intento di realizzare una vettura a metà strada tra una granturismo e un prototipo per correre nelle gare endurance, ha dato origine al ciclo delle SCG. La SCG 003 è un’hypercar stradale, la 004 possiede tutte le caratteristiche di una supercar analogica di metà anni Novanta, la 006 è una sorta di 250 GTO moderna e la 007 un prototipo da corsa che nei rosei piani di Glickenhaus prenderà parte alla 24 Ore di Le Mans.
OBIETTIVO BAJA 1000. Tra la 004 e la 006, c’è il Boot: un veicolo ben diverso da tutte le sportive sopra citate. S’ispira al fuoristrada guidato da Steve McQueen nella Baja 1000 del 1967 e che, manco a farlo apposta, fa parte della collezione Glickenhaus ormai da diversi anni. Il Boot è un mezzo da super offroad, robusto, agile, a suo agio su qualsiasi tipo di terreno e a qualsiasi andatura. I primi disegni risalgono all’inizio del 2018, quando la Scuderia ha chiesto al designer Michael Young di sviluppare un Baja Boot contemporaneo. Due le condizioni sine qua non che erano state poste alla base del progetto: sarebbe dovuto essere in grado di partecipare alla Baja 1000 in configurazione standard – quindi senza alcuna elaborazione – e, una volta completata l’impresa, avrebbe dovuto riaccompagnare a casa pilota e navigatore. Di questo si è occupato il pilota professionista Darren Skiton, mentre l’allestimento degli esemplari pronto-corsa è stato supervisionato dal tecnico Elliot Pollock e dal team della Armada Engineering.
DUE CONFIGURAZIONI. Come di consueto per tutti i veicoli che partecipano alla competizione off-road californiana, l’SCG Boot ha un look molto essenziale. Nella configurazione standard è equipaggiato con un sistema di sospensioni indipendenti da 480 mm di escursione, pneumatici BF Goodrich All-Terrain T/A K02, cerchi Method Race Wheels da 17” e propulsore V8 – di origine Chevrolet – da 6,2 litri e 466 cavalli. Per l’upgrade della versione racing è previsto invece un kit di sospensioni ulteriormente rinforzate e ampliate nell’escursione fino a 560 mm, doppi ammortizzatori sia all’avantreno, sia al retrotreno, pneumatici maggiorati, serbatoio più capiente – alcune tappe della Baja possono durate anche 800 chilometri – impianto frenante potenziato e motore V8 LT4 sovralimentato: sempre seimiladue, ma questa volta in grado di sfoderare la bellezza di 659 cavalli.