Fuori sembra una Porsche 356, ma sotto c’è una 997

Fuori sembra una Porsche 356, ma sotto c’è una 997

Restomod alla francese. Si chiamano William e Sebastien Rodeff. Vivono a Evian-les-Bains, sulla riva sud del Lago di Ginevra, quella in territorio francese, e hanno saputo abbinare la loro passione per le automobili con la professione di designer. Stile e buon gusto animano il loro lavoro in ogni campo, con l’abilità di creare un cocktail perfetto tra il profumo della pelle e l’odore della benzina. In questo angolo di Francia che si affaccia sulla Svizzera, prende forma un esempio di “restomod” su base Porsche. Precisamente, i due fratelli transalpini hanno realizzato una 911 Carrera Cabriolet della generazione 997 con le forme di una Porsche 356, naturalmente Speedster, la configurazione di carrozzeria più ricercata oggi, sullo slancio della memoria di James Dean e sulla spinta della fama agonistica della “cabriolet leggera” voluta dall’importatore per il mercato statunitense Max Hoffman.

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Non rinuncia a potenza e sicurezza. Osservando la 356 Rodeff Speedster si percepisce subito la qualità del lavoro svolto e la bontà del progetto sottostante. Spiegano i fratelli Rodeff: “Adoriamo lo stile della Porsche 356 ma comprendiamo che una ristretta schiera di appassionati di questo modello vorrebbe guidare un’auto dotata di quelle meravigliose forme arrotondate senza rinunciare alla tecnologia disponibile oggi, a distanza di settant’anni dal lancio della prima Porsche di grande serie”. Tecnologia che si riflette in primo luogo sulla sicurezza, con airbag, freni antibloccaggio e controlli di trazione e stabilità, ma anche sul comfort e sulle prestazioni.

Comfort e spazio. Le proporzioni della Porsche 356 sono tutto sommato rispettate, anche se il ricorso al pianale della 997 ha determinato misure più generose che si riflettono anche sull’abitabilità. Non a caso la 356 Rodeff è una 2+2. La larghezza interna garantisce un certo comfort anche nei lunghi viaggi, una circostanza che, nel caso delle 356 originali, non era possibile assicurare, complice anche la rumorosità che, sulla Rodeff, è attuata (anche se l’eventuale ricorso all’impianto di scarico “custom” mantiene viva una sonorità più percettibile e godibile).

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Tre livelli di potenza. Sotto il cofano posteriore della 356 Rodeff alberga un 6 cilindri boxer Porsche della migliore tradizione: Rodeff offre tre alternative, a partire dal 3,8 litri aspirato da 365 CV, per salire ai 408 CV della versione GTS fino ai 530 CV della Turbo. “Cavallerie” che non sarebbero state gestibili con il telaio di una 356 originale degli anni 50 o 60 (ricordiamo che si arrivò al massimo ai 130 CV della Carrera 2 tra i modelli di serie) e che trovano invece agevole “messa a terra” sulla Rodeff che è dotata di elementi telaistici della miglior qualità tra le produzioni attuali.

Fibra di carbonio per la carrozzeria. Le forme sinuose della 356 Speedster by Rodeff sono costituite da pannelli in fibra di carbonio; tutte le parti della carrozzeria sono inedite, fino agli specchietti retrovisori esterni. Alcuni dettagli sono squisitamente retrò, altri rispondono a esigenze pratiche, come le prese d’aria anteriori per il raffreddamento dei freni e le aperture sul cofano posteriore. Quello anteriore è ingentilito dalle cinghie di fissaggio in cuoio e dal fregio longitudinale a immagine e somiglianza delle prime 356; ai proiettori anteriori a scarica di gas, ben integrati nei parafanghi, fanno da contraltare le semplici luci tonde posteriori ispirate alle 356 Pre-A e A.

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Fino a 9 mesi per la consegna. Se la 356 Speedster by Rodeff vi piace, qualche numero potrà esservi utile: dell’auto è prevista una prima produzione di 10 esemplari, il tempo di attesa dall’ordine al ricevimento della vettura è di 5-6 mesi per la versione Classique da 365 CV (nelle foto) e di 8-9 mesi per le varianti più performanti GTS e Turbo. Il prezzo della Classique è di circa 300.000 euro. I principali mercati di esportazione sono quello statunitense e quello dei Paesi del Golfo (Arabia ed Emirati circostanti). Un certo interesse si è manifestato anche presso potenziali clienti svizzeri, francesi e italiani. La Rodeff è omologata come autovettura Porsche mantenendo il numero di telaio. I Rodeff non rivelano quanto è costato il progetto, neppure sotto minaccia: si limitano a rivelare che lo sviluppo dell’auto ha richiesto 7.600 ore.

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