Ford Mustang GTD: che show, quel push rod…
Dimenticate la Dark Horse, la GT500 e persino la Super Snake: tra i cordoli, il pilota di nessuna delle tre vedrebbe negli specchietti retrovisori la super specializzata e “affilatissima” Ford Mustang GTD, perché sarebbe costantemente davanti. E non di poco.
DA CORSA, CON LA TARGA. Presentata lo scorso anno a Pebble Beach, la Grand Touring Daytona è, in pratica, la versione stradale della Mustang GT3, una “belva” da più di 800 CV, con tanta aerodinamica attiva, cerchi in magnesio, scarico in titanio, albero in carbonio, freni carboceramici e tante altre cose per andare forte in pista. Così forte che, con lei, la casa dell’ovale blu punta a ottenere un tempo inferiore ai sette minuti al Nürburgring.
SOSPENSIONI “ON-BOARD”. La Grand Touring Daytona vanta sospensioni semi attive sviluppate dalla Multimatic con schema push rod: lo stesso, raffinato schema, per intenderci, utilizzato su perle rare come l’Aston Martin One-77, l’AMG Project One o la Lamborghini Aventador SVJ. “Non abbiamo mai utilizzato uno schema di sospensioni simile – spiega Greg Goodall, ingegnere capo del progetto GTD -. Per ottenere il tempo sul giro che ci siamo imposti abbiamo dovuto ispirarci alle corse, e questo set-up rivoluzionario è ciò che separa una Mustang da una GTD. Abbinate al telaio della GTD, anch’esso derivato dalle competizioni, queste sospensioni entrobordo completano il pacchetto tecnico racing della nostra pony car più estrema”.
SEMPRE SUL PEZZO. Le sospensioni sono in grado di passare dalla taratura più morbida a quella più rigido in appena 15 millisecondi, sei volte più in fretta – tanto per intenderci – di un battito di ciglia, e gli ammortizzatori continuano senza sosta ad adattarsi al manto stradale e agli input del guidatore, per massimizzare la superficie di contatto delle gomme Michelin Cup 2. Ogni ammortizzatore ha due molle, la cui rigidità quasi raddoppia quando la modalità di guida Track è attiva; al contempo, l’altezza dal suolo si riduce di 40 millimetri per ottenere maggiori benefici in termini di aerodinamica e migliorare la presa delle ruote sull’asfalto.
GODETEVI LO SPETTACOLO. Insomma, un gran bel sistema che rende la Ford orgogliosa al punto da… metterlo in vetrina. Dietro i sedili della GTD, infatti, trova posto un pannello in policarbonato 25×65 cm che lascia in bella vista le sospensioni push rod. Sono funzionali al grande scopo della velocità, ma nulla vietava a Multimatic di creare anche un design sexy. Così potrete ammirare l’evoluto sistema ogni volta che vorrete, a riposo o anche in funzione, tuttavia quest’ultima opzione sarebbe consigliabile solo se… non state guidando (a meno che non lo stiate facendo su una pista di atterraggio deserta). La GTD ha iniziato i test al ‘Ring, il che significa che a breve dovremmo sapere quante supercar europee sarà riuscita a bastonare. Secondo voi?