
Ford e Red Bull: matrimonio con vista 2026
A VOLTE RITORNANO. La Ford tornerà in F1 nel 2026, in collaborazione con Red Bull. Caso vuole che l’impegno nel mondiale avvenga proprio con il team che, di fatto, ha rilevato le attività Ford quando, a fine 2004, la casa dell’Ovale blu decise di vendere la struttura di Milton Keynes, dove aveva operato tra il 1996 e il 2004, sotto varie forme.
L’ULTIMO TITOLO CON SCHUMACHER. La storia Ford in F1 registra l’ultimo titolo mondiale vinto nel 1994, con Michael Schumacher sulla Benetton. È del 2003, invece, l’ultima vittoria di un GP, con il nostro Giancarlo Fisichella sulla Jordan, in Brasile. Ma all’attività come motorista, Ford ha abbinato una presenza molto più rilevante in F1 a partire dal 1996 quando diede un ampio supporto alla Stewart GP, squadra creata da Jackie Stewart (che con Ford vinse i mondiali del 1969 su Matra e del 1971 su Tyrrell). Nel 2000, poi, Ford rilevò direttamente la struttura della Stewart GP e la trasformò in Jaguar Racing, gareggiando fino alla stagione 2004.
Nel 2026 inizierà una nuova fase per la F1. Le power unit avranno una potenza elettrica di 475 CV, in un sistema completato dalla parte termica costituita da motori V6. Complessivamente saranno disponibili circa 1000 CV erogati da motori alimentati da e-fuels sintetici e a basso impatto ambientale, che saranno anche tecnicamente meno complessi rispetto a quelli di oggi, che sono stati introdotti nel 2014. Ford tornerà quindi in una F1 che pone l’accento molto più sulla potenza di origine elettrica e sui combustibili ecologici di terza generazione. Due temi in chiave green che saranno essenziali per attrarre i grandi costruttori automobilistici e giustificare il relativo impegno economico.
DOPO PORSCHE, FORD – L’accordo di Red Bull con Ford è giunto dopo che nel 2022 è naufragata la possibile partnership tra Red Bull e Porsche, perché alla squadra inglese non stava bene la proposta tedesca di un controllo congiunto e alla pari sulle attività. Porsche rivendicava la possibilità di incidere sulle decisioni del team. L’accordo è venuto meno su questa condizione irrinunciabile per Red Bull: garantirsi indipendenza nella gestione del team.
VETRINA GLOBALE – Per un marchio di origine statunitense, poi, l’investimento su una squadra di primissimo piano sarà cruciale per l’esposizione mediatica globale che otterrà in cambio. La F1, infatti, è in clamorosa ascesa negli USA, una crescita iniziata grazie anche al format “Drive to Survive”, serie trasmessa da Netflix, seguita dall’aumento del numero di GP organizzati negli Stati Uniti. Dopo Austin e Miami, il 2023 vedrà il ritorno del GP di Las Vegas.