Ferrari SP48 Unica: ecco la nuova one-off su base F8 Tributo
SOGNI SU MISURA. Il reparto Progetti Speciali della Ferrari è in perenne fermento. Le idee, a Maranello, rimbalzano da un tavolo da disegno all’altro, e le richieste dei clienti più facoltosi e affezionati spingono gli uomini del cavallino rampante ad alzare l’asticella continuamente. L’ultimo desiderio ha innescato l’ennesima tempesta di fantasia nella fucina dei sogni rossi e velocissimi. E si è presto tradotto in una nuova one-off: la Ferrari SP48 Unica, futuristica reinterpretazione della F8 Tributo, con la quale la neonata berlinetta condivide il telaio nonché il venerato e pluripremiato motore V8 bi-turbo da 3,9 litri e 720 CV, vincitore per tre anni consecutivi, dal 2016 al 2018, del premio di miglior motore internazionale.
NATIVA DIGITALE. Vestire una meccanica così performante ha posto di fronte a una nuova sfida gli ingegneri e gli stilisti della casa di Maranello, che per la progettazione della Ferrari SP48 Unica hanno deciso d’affidarsi alle più evolute e raffinate tecniche di prototipazione 3D. I risultati delle metodologie di modellazione digitali sono evidenti soprattutto nella parte frontale della nuova fuoriserie del cavallino: più affilata e protesa in avanti, ricrea una sorta di “effetto visiera” ed è punteggiata da due ampie griglie laterali ricavate dal pieno i cui fori si fanno via via più piccoli e “diradati” dalla zona centrale alle parti laterali del paraurti. I fari, di nuova foggia, hanno richiesto un riposizionamento delle prese d’aria dei freni.
TUTTO CALCOLATO. Il motivo “pixelato” delle aperture sul muso si ritrova anche nella parte centrale del tetto e sugli sfoghi del cofano motore, privo del classico lunotto in vetro da cui, sulla F8 Tributo, s’intravede il potente motore 8 cilindri. La maggior novità stilistica e tecnica della Ferrari SP48 Unica, rispetto alla berlinetta da cui deriva, è rappresentata proprio dalle aperture che contribuiscono a ottimizzare i flussi d’aria e lo smaltimento del calore del propulsore: la Ferrari parla di griglie “procedurali”, spiegando come ogni singola sezione è disegnata e orientata per massimizzare la portata d’aria. Sempre a proposito di feritoie, quelle dietro i finestrini, deputate al raffreddamento degli intercooler, hanno consentito di ridurre le dimensioni delle bocche sulle fiancate, rendendo il profilo più snello e atletico. La scelta di aumentare lo sbalzo posteriore, invece, è motivata dalla volontà di imprimere un maggior schiacciamento a terra della vettura alle alte velocità.
È UNICA ANCHE DENTRO. Unica ed esclusiva, la Ferrari SP48 Unica lo è anche all’interno. L’assenza del lunotto ha comportato una parziale riprogettazione dell’abitacolo, che pure mantiene l’impostazione della F8 Tributo. A renderlo ancor più raffinato e prezioso contribuiscono i rivestimenti in Alcantara nero traforato al laser, dai quali si intravede il tessuto cangiante dal rosso all’arancione dei sedili. Di gusto spiccatamente racing, invece, sono le finiture in fibra di carbonio opaca.