Ferrari Omologata: una dodici cilindri unica
Sul circuito di Fiorano ha debuttato oggi la Ferrari Omologata: un esemplare unico commissionato da un collezionista europeo alla Ferrari che celebra la storia delle gran turismo a dodici cilindri del Cavallino reinterpretandone gli stilemi in un design moderno e originale frutto di oltre due anni di lavoro del Centro Stile Ferrari coordinato da Flavio Manzoni. Per realizzare una GT tanto esclusiva gli uomini del Cavallino sono partiti dalla più recente (e potente) dodici cilindri della gamma, la 812 Superfast, dalla quale la Omologata eredita la meccanica e le incredibili prestazioni (340km/h, 0-100 km/h in 2″9) ‘rivestendole’ in un’inedita carrozzeria d’alluminio completamente realizzata a mano. Soltanto fari e parabrezza sono stati mantenuti dall’auto ‘donatrice’.
RICHIAMI DAL PASSATO. Il nome Omologata, evocativo di tutte quelle Ferrari nate per le competizioni, ma portate su strada, viene richiamato dalla particolare livrea: la verniciatura Rosso Magma della carrozzeria viene ‘interrotta’ da uno speciale rosso più scuro che va a costituire un grande numero sulla portiere e sul cofano motore e da una banda che corre da un lato all’altro della vettura appena dietro ai passaruota anteriori. Anche l’abitacolo richiama l’animo più sportivo della Ferrari con dettagli come il rivestimento in pelle e tessuto Jeans dei sedili e le cinture a quattro punti mentre gli elementi metallici della plancia e del volante hanno una tonalità ispirata alle grandi GT Anni ’50 e ’60. Altri dettagli come le maniglie delle portiere e il selettore del cambio sulla consolle centrale hanno una particolare finitura a effetto martellato ispirato alle 250 LM e 250 GTO.
FORME CONTEMPORANEE. Le linee e le proporzioni della 812 Superfast sono state riviste per donare ancora più sportività a questa particolare GT. Davanti la Omologata è più affusolata con una nuova mascherina ovale che si raccorda alle forme arrotondate dei passaruota anteriori. Le linee della fiancata si fanno invece via via più muscolose verso il posteriore – davvero aggressivo – dove il lunotto ha lasciato il posto a tre feritoie in colore carrozzeria e la coda è stata dotata di un spoiler accentuato. I quattro fanali della 812 Superfast sono stati sostituti da due soli elementi, sempre circolari, mentre nella parte bassa ritroviamo un grande diffusore in fibra di carbonio e i tradizionali quattro terminali di scarico del dodici cilindri.
Questa non è una vettura.
È un’opera d’arte applicata alla meccanica.
Sembra di essere ritornati alle fuoriserie Ferrari degli anni ‘50.
Alla Ferrari Rossellini, la 375 MM Scaglietti Coupè del 1954 di Roberto Rossellini oggi di proprietà del collezionista Jon Shirley.
Quest’idea di far rinascere il design del periodo mitico di Maranello attraverso delle one-off studiate nel programma Progetti Speciali del Centro Stile Ferrari a cura dell’architetto sardo Flavio Manzoni è la decisione più importante dopo quella di correre in Formula 1.
Non solo l’insieme, ma anche i particolari raccontano quel periodo e convincono nel modo più assoluto.
È vero, non è stata realizzata per correre, ma per ricordare i fasti di un passato, quello delle Sport-Prototipo GT della 24 ore di Le Mans e della Targa Florio.
È semplicemente irresistibile, saranno i sentori di Shelby Cobra Daytona Coupé di Peter Brock e Carroll Shelby e di Ferrari GTO, capolavoro di Giotto Bizzarrini, Mauro Forghieri e Sergio Scaglietti, il battilastra addetto alla riparazione dei parafanghi delle Ferrari da corsa.
Scaglietti che a 8 anni creava macchinine con fil di ferro e creta, ideò la 250 Testa Rossa, la 250 GT California, la 250 GTO, la 750 e 860 Monza, la 375 MM Scaglietti Coupè e impostò la 365 Daytona.
Il meglio del meglio del periodo mitico Ferrari.
Quello in cui acquistavi una Ferrari per correre là Mille Miglia, la Targa Florio, la 24 ore di Le Mans, Daytona, Sebring semplicemente togliendo la targa.