F1: addio alle frecce tricolori in nome dell’ambiente?
Fine dei nasi all’insù poco prima del via. La F1 del 2022 non dirà solo addio alle gomme da 13 pollici, utilizzate da oltre 50 anni, ma dovrebbe anche vietare gli airshow pre-gara ai velivoli militari. Questo significherebbe per noi italiani la fine dello spettacolo delle Frecce Tricolori ai Gran Premi di Imola e Monza, e a segnarci in calendario il 2021 come l’ultimo anno in cui sono state protagoniste nel circus. Inoltre, si aggiungerebbe lo smacco per l’Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, perché qui, la tappa è dedicata al Made in Italy, di cui la nostra pattuglia acrobatica è un simbolo in tutto il mondo.
IL MOTIVO. La decisione di bloccare gli airshow è stata presa nel nome del Pianeta. Infatti, l’F1 e la FIA (l’organo di controllo del campionato) hanno preso una direzione e una politica sempre più green, mirata ad abbattere le emissioni di CO2. E quindi, oltre alla rivoluzione a impatto zero per materiali, combustibili e vetture (fissata entro il 2030), si pensa anche ad un’organizzazione degli eventi il più rispettosa possibile dell’ambiente. E le prime a subire il taglio nel nome della sostenibilità dovrebbero proprio essere le Frecce Tricolori, le Patrouille de France, le Red Arrows inglesi, e qualsiasi pattuglia aereonautica acrobatica nazionale.
A UNA CONDIZONE. Proprio come nella tradizione F1, aspettiamoci però una ‘zona grigia’ nella norma. A quanto pare tale divieto non varrebbe per tutti i velivoli, per esempio i Boeing 787-9 utilizzati in Bahrein e la flotta privata di Red Bull (formata da aerei storici) usata in Austria potranno continuare a volare, perché di origine commerciale e non facenti parte di una forza armata. Tuttavia, dovranno pur sempre rispettare una condizione per poter solcare i cieli: i velivoli dovranno essere alimentati da biocarburanti. (Testo: Federico Giavardi)