Ducati Scrambler Club Italia, a volte ritornano
Le bicilindriche di Borgo Panigale in edizione limitata di Club Italia sono un po’ come le comete. Quando tornano non passano mai inosservate. Era già successo nel 1995, con i 36 Monster 900 fortemente voluti (anche) da Piero Ferrari. Il modello scelto questa volta? Una bomba da pista? Macché, è la Scrambler 1100 Sport PRO. Icona degli Anni ’70, la Scrambler nasce col mono in tre cilindrate 250, 350 e 450 ed è una specie di Jeep a due ruote, con un serbatoio in tinta supercar (di Sant’Agata) con un po’ di cromatura in mezzo e il logo con l’ala (che doveva conquistare l’America e invece spopolò nel Bel Paese). Il modello, tornato in produzione nel 2015, è rigorosamente bicilindrico e nonostante sia ormai una moto matura, ha mantenuto quel che di strafottenza che la rende sempre un’attaccabrighe. Anche perché, come sottolinea il designer Andrea Ferraresi, “il segmento più in salute del mercato è quello delle Dual”, le dual purpose sono i SUV a due ruote, “e poi c’è il discorso della versatilità dei modelli, il loro essere camaleontici. Lo Scrambler è la migliore interprete di questa filosofia“. Piace a lui, la guida anche lei. E da adesso, grazie alla versione Club Italia, fa gola anche ai collezionisti.
NEL BLU, DIPINTO DI BLU. CASCO COMPRESO. D’accordo, la base è la 1100 Sport PRO, ma la livrea personalizzata, che comprende la sella in pelle Poltrona Frau rossa con tanto di logo del Club e richiama il filetto che incornicia il serbatoio blu, ingentilisce l’aria da spaccona di questa moto. Ma tu ti sei distratto. Già, quei due Termignoni che vedi sono in titanio e, bella notizia, sono anche omologati. Completano il pacchetto il telo coprimotore personalizzato (lo stile non va mai a riposo, neanche in garage), e il casco Bell blu in tinta (non solo col serbatoio, ma anche col telaio a traliccio). “È veramente bellissima. Abbiamo creato un oggetto davvero speciale. È un peccato produrne così poche. Ma è un oggetto da collezione e quindi deve rimanere raro. Invito però i proprietari a usarla”, invita il designer. Tra i dettagli che piacciono ai maniaci della meccanica ci sono il tappo del serbatoio, come pure frecce, leve, coperchietti dei serbatoi sul manubrio e pedane. Tutti in alluminio, ricavati dal pieno. Certo, il blu copre con un velo di eleganza quella che tutto sommato dovrebbe essere una moto da infangare, ma guardala negli occhi e vedrai che quella griglia sul fanalone ti conferma che il lupo tinge il pelo, ma…