Ducati Multistrada: il motore si fa in quattro
Sai aspettare fino al 4 novembre? No, me lo sento. Per questo stai leggendo questo articolo qui, mica per la mia bella faccia. Guarda che lo sanno anche a Borgo Panigale, visto che in attesa del lancio della nuova Multistrada stanno impestando le email di mezzo mondo con informazioni centellinate sulla moto che sta per arrivare… In Ducati, però, sanno anche un’altra cosa. Che chi sceglie le rosse ha un debole soprattutto per la meccanica e quindi, dopo averti detto che sarà la prima moto al mondo con una pesante presenza di guida assistita (qui per saperne di più), finalmente calano l’asso che piglierà tutti i cuori degli stradisti: il V4 Granturismo.
UN BICILINDRICO COL BIS. Le cifre della rossa a due ruote, si sa, sono il bicilindrico a L e la distribuzione desmodromica. Preparati, in questo caso non ce n’è manco una. È morta la regina! Evviva la regina! Il nuovo motore, infatti, ha aggiunto due posti a tavola, visto che è un quattro cilindri a V di 90 gradi (come quando al bar prendi il solito e poi chiedi un altro giro, insomma) di 1158 cc da 170 cv sonanti a 10500 giri (con una coppia massima di 125 Nm). Ma il suo forte non è solo la fluidità di erogazione, cosa che dai già per scontata in una turistica, ma soprattutto la possibilità di avere tagliandi molto distanziati (soprattutto pensando che è una moto). Defenestrare il desmo e rimpiazzarlo con un nuovo sistema di molle ha permesso di farti passare dal meccanico solo per prendere un caffè. E poi ogni 60000 chilometri per il tagliando.
CHE PESA ANCHE MENO. Ti ci vedi già in sella e pensi all’estate che verrà? Fa questo effetto. Ma siccome non sei un centauro di primo pelo, vedi la scenetta estiva del semaforo con una bella coppia di cilindri roventi in mezzo alle gambe (quelli dietro). Tranquillizzati, ci hanno pensato anche i progettisti, per questo quando ti fermi si disinseriranno da sé. Con la scusa di risparmiare un po’ di benzina, ti salvano dalle insolazioni, chiamiamole così, alle parti basse. Io non amo i quattro cilindri, faccio la premessa perché vorrei fare il guastafeste e dire chissà quanto è aumentato il peso… Per sentirmi rispondere non solo niente, zero, ma che anzi, rispetto al Testastretta due cilindri di 1260 cc di prima, è pure diminuito (di 1,2 chili). Come se non bastasse, in generale il motore è più compatto del bicilindrico permettendo una centratura più azzeccata per baricentro e distribuzione delle masse. Adesso sono curioso anch’io di vederla, questa Multistrada qui.