Da Weissach a Manduria per le Porsche “ad aria”
Ci sono passioni così forti da azzerare ogni distanza. Persino se i luoghi in cui ardono distano l’uno dall’altro la bellezza di 1.500 chilometri. Come Weissach, in Germania, e Manduria, in Puglia. Ma cosa potranno mai avere in comune, due città geograficamente e culturalmente così lontane, se non un qualcosa da veri “impallinati” dei motori come il culto per quelli raffreddati ad aria che hanno permesso alla Porsche di conquistarsi un posto in prima fila tra i grandi costruttori di auto sportive?
ACCOMPAGNATI DAL BUON VINO. Per Amleto Della Rocca, che da 17 anni guida una Porsche 911 Targa del 1976, i boxer con il “ventolone” sono la pietra angolare su cui ha fondato il suo amore per le sportive della casa di Zuffenhausen. Dal suo entusiasmo e da quello dei 70 soci del club “Porsche Lutegekühlt Gruppe Italia”, che ha sede tra le botti del Consorzio dei Produttori di Manduria in cui dal 1932 nascono il Primitivo e decine di altri vini esportati in tutto il mondo, è nata l’idea di contattare gli appassionati dell’omologo club tedesco.
CON LA PORSCHE NEL CUORE. I 700 membri del “Freunde Lutegekühlter Boxermotoren” (“Amici dei motori boxer raffreddati ad aria”), tutti dipendenti o ex dipendenti Porsche, sono una specie di setta in cui si parla più che altro di meccanica. Insomma, un qualcosa di più simile a un dopolavoro ad alto tasso di ingegneria che a un ritrovo in cui ogni scusa è buona per concedersi una sgambata con l’auto storica. Ma per i loro amici italiani, i fan di Germania hanno fatto volentieri un’eccezione, puntando i fari verso la Puglia e un inverno assai più clemente di quello tedesco.
UNITI NEL SEGNO DELLA CAVALLINA DI STOCCARDA. Inutile dire che, sulle strade della Puglia, i porschisti tedeschi hanno respirato un’atmosfera unica, facendo il pieno di buon cibo e mettendosi alla prova, insieme a quelli italiani, in una gara di regolarità che ha attraversato anche il centro storico di Manduria, calamitando fino a notte fonda gli sguardi e i flash di curiosi e passanti, piacevolmente sorpresi nell’ammirare una carovana di Porsche d’epoca così allegra e colorata.
IL SAPORE DELLA PASSIONE. Mescolandosi a quello del Primitivo, il profumo della benzina ha accompagnato gli equipaggi fino al centro tecnico di Nardò, dove la Porsche testa e sviluppa i suoi bolidi mettendoli alla frusta su più di venti piste diverse. Proprio come accade a Weissach, 1.500 chilometri più a Nord. Dove al posto delle orecchiette con le cime di rapa si mangiano gli spatlze con le lenticchie ma, quando si tratta di Porsche, i cuori si scaldano come al sole del tacco dello Stivale.