Cronache da una Race of Champions “gelata”
SVEDESE VOLANTE. Mathias Ekstrom ha vinto la gara individuale e i norvegesi Petter e Oliver Solberg si sono aggiudicati la Nations Cup. Come dire che la Race of Champions 2023, che si è disputata sulle nevi di Pite Havsbad, è stata una “faccenda” tra uomini del profondo nord. Ekstrom, pilota di casa Audi e reduce da una Dakar nella quale è stato l’unico a portare al traguardo la RS Q e-tron E2, ha battuto Mick Schumacher, in uno scontro che, idealmente, si lega al passato, visto che nel 2007 e 2009 ebbe la meglio su Michael Schumacher, padre di Mick. Nel 2006, invece, quando vinse la sua prima Race of Champions, Ekstrom si mise alle spalle addirittura il “cannibale” Sébastien Loeb. E grazie a questo risultato, lo svedese aggancia proprio il campionissimo dei rally a quota 4 successi.
DUE GENERAZIONI DI SCHUMACHER. “Nella mia carriera la Race of Champions ha significato molto: è stato speciale raggiungere le quattro vittorie e, ancor di più, farlo qui in Svezia. Ma vedere oggi Mick in finale è stato un momento molto emozionante, ancor più della vittoria”, ha raccontato Ekstrom al termine delle sfide, corse sul quad Polaris RZR e sulla Supercar Lites, e vinte con 10,6 e 1,3 secondi di vantaggio su Schumacher. “Michael è sempre stato uno dei ragazzi che ho maggiormente ammirato – ha proseguito il vincitore – per la sua dedizione al duro lavoro e per talento L’ho conosciuto solo alla Race of Champions, abbiamo avuto molte battaglie e ho grandi ricordi. E sono orgoglioso anche d’aver avuto Mick, venerdì, sulla macchina della Dakar: lo vedo molto umile, come lo fu Michael nei miei confronti. Mick è un grandissimo talento”.
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SPAZIO AUDI. Alla Race of Champions e alla Nations Cup si sono affiancate le esibizioni del prototipo Audi RS Q e-tron E2 della Dakar, con Peterhansel ed Ekstrom al volante, oltre oltre a quella dell’Audi quattro S1 di Gruppo B.
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FUOCO SULLA NEVE. La finale Ekstrom-Schumacher ha visto lo svedese vincere di un ristretto margine nel confronto al volante della Supercar Lites a biofuel, con tanto di fuori programma. “Dopo metà giro qualcosa ha preso fuoco – ha raccontato Ekstrom – e iniziava a esserci del fumo in abitacolo. Non era nei piani e il mio copilota voleva fermarsi, ma non mi interessava. Ho tenuto il piede sul gas e ho pensato che fosse un problema del sistema di riscaldamento del parabrezza: l’ho spento ma non si è fermato il fuoco. Poi ho pensato: ho tuta e guanti ignifughi, non mi spavento”.
In finale, Ekstrom è arrivato battendo Thierry Neuville e Johan Kristoffersson, mentre Mick Schumacher ha superato nientemeno che Sebastian Vettel in semifinale e, prima di lui, Felipe Drugovich, vincitore del campionato FIA di F2 dello scorso anno, ai quarti. Il confronto tra i piloti si è corso su due gruppi, in sfide a eliminazione diretta.
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A VETTEL È ANDATA MALE. Quanto alla Nations Cup, le squadre nazionali composte da due piloti si sono sfidate in scontri diretti al meglio delle quattro gare, decise dalla somma dei tempi nel caso di parità sullo 2-2. Il Team Norway dei due Solberg ha battuto in finale la squadra All Stars composta da Neuville e Drugovich. In semifinale, il 2-2 tra Norvegia e Svezia è stato deciso dalla somma dei tempi, mentre Neuville-Drugovich hanno superato la Germania di Vettel-Schumacher per 3-1.
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STELLE CADENTI E “SIM RACER” RAMPANTI. Tanto per citare i risultati di altri vip, vi diciamo che la Francia di Sebastian Loeb e di Adrien Tambay (figlio di Patrick, ex pilota della Ferrari di F1, recentemente scomparso) è stata impietosamente “fatta fuori” per 4-0 da Oliver e Petter Solberg. Mentre le due star finlandesi Vallteri Bottas e Mika Hakkinen sono state battute per somma di tempi addirittura da due “sim racer” – Lucas Blakeley e Jarno Opmeer – rappresentanti del Team eROC.
