Come sopravvivere al weekend/9. A caccia di auto

Come sopravvivere al weekend/9. A caccia di auto

P’andà… in quarantena sui monti (Latina)
Nell’anno del quarantennale il grande pubblico ha riscoperto l’amore per il Pandino classico, l’invincibile utilitaria che nella sua prima generazione (nome in codice 141) ha messo su strada la generazione degli X-ennial. La 4×4 poi è proprio una icona, tiene il mercato meglio di tutte ed è molto ricercata. Se volete accaparrarvene una senza troppa spesa questa Trekking del 1998 potrebbe essere una buona candidata: non ha danni evidenti, due bei sedili nuovi, gomme tacchettate e persino il gancio traino. Con pochi interventi mirati potrebbe essere già pronta per un raduno, le serve solo una bella lavata e lucidata (ma all’acquisto cercate rumori strani durante l’innesto della trazione integrale, solo li possono annidarsi le sorprese). Obbligatori però la rimozione delle foderine dei sedili e delle bruttissime casse stereo.

01. PandaTrekking

La tritagomme open-air (Bolzano)
Se cercate una giapponesina tutto pepe che vada bene per un tranquillo giro al lago il sabato e un track day indiavolato la domenica la S2000 va in cima alla lista. Il motore VTEC due litri è sornione fino ai 6.000 giri, poi si arrabbia abbastanza da meritargli il titolo di motore dell’anno dal 2000 al 2004. Una macchina divertente e abbordabile, con qualche lontana parentela con la ben più performante NSX (il progettista è lo stesso). Questo esemplare del 1999 ha un prezzo interessante ed è già iscrivile come storica, il che la rende una buona opportunità per una seconda macchina da divertimento; dalla descrizione sembra poi che il proprietario se ne sia preso cura. Provatela con attenzione perché sono macchine notoriamente spremute parecchio e con una frizione strutturalmente sottodimensionata. Se è di un ex drifter sono guai, anche se asintomatica.

02. Honda S2000

Nei rally à la française (Mantova)
Se l’Italia ama molto i Rally è certamente merito di Munari, Biasion e delle Lancia della golden age, tuttavia se si passa dalla televisione alla vita vera anche Renault ha avuto una parte importante, con migliaia di aspiranti Jean Ragnotti che dai primi anni novanta hanno mosso i primi passi sulle Clio Williams e sulle successive evoluzioni del modello. Vi capiamo quindi se volete mettervi a vostra volta di traverso in una delle gare locali, e allora perché non partire proprio dalla Clio, performante ma non costosissima? Ad esempio, da questa RS Sport di seconda generazione, che per poco meno di 6mila euro vi offre di serie prese d’aria maggiorate nel paraurti, fendinebbia specifici e minigonne. Il proprietario ha lavorato anche sulle performance, i lavori fatti sono una marea. Non è la pornografica tremila V6 ma in ogni caso un’ottima base di partenza; guardatela bene però, con questo corredo non l’ha di certo usata solo per andare a comprare le mascherine.

03. Clio

Pronto all’apocalisse (Brindisi)
Dopo Classe G e Defender è giunta l’ora della consacrazione del Land Cruiser, la nave del deserto di casa Toyota. Se volete un off-roader da battaglia made in Japan che sia un po’ più muscoloso del classico Suzukino è il momento ideale per farci un pensierino, visto che la casa nipponica ha annunciato che dal 2022 metterà fine alla gloriosa storia di questo modello e quindi i prezzi saliranno. Se non avete l’ansia da ultima versione potreste dare un’occhiata a questa KZJ del 2000 accessoriatissima e quasi ASI, che per poco meno di 10mila euro vi offre un motore vitaminizzato da 170 cv, tutti i confort interni e la preparazione da off road con blocco differenziale e paraurti con verricello. Perfetto se l’ultimo supermercato rimasto aperto si trova dentro una foresta o in cima a una montagna.

04. LandCruiser

Paziente inglese (Brescia)
E’ uno dei simboli dell’Inghilterra a quattro ruote, richiama un mondo a motore che non esiste più e fino a oggi è riuscita ad adattarsi alle normative antinquinamento senza dover scendere a compromessi. La Morgan 4/4 è una vettura poco pratica e pure scorbutica – se non presti attenzione alla guida –, oltre che dalla dotazione di serie ridotta al minimo: difficile invece trovarle dei difetti, impossibile non amarla. La tenuta del valore è buona nel tempo, come dimostra questo esemplare del 1975 di un bellissimo colore blu. Monta il motore Ford 1600, sono solo 87 cv ma per questo genere di ‘animale’ sono più che sufficienti per andature generalmente più aristocratiche che corsaiole. Restaurata completamente quindici anni fa, da allora è stata quasi sempre ricoverata. Fa per voi se volete stupire gli amici senza presentarvi con il solito Duetto da Dustin Hoffman. Guardate bene la struttura portante della carrozzeria però, è ancora in legno.

05. Morgan

Isolamento tassellato (Agrigento)
La situazione è critica: avete i figli a casa da scuola, la palestra chiusa e non potete nemmeno chiacchierare di motori al bancone del bar perché vi obbligano al servizio al tavolo. Sintomi o no, isolatevi. Ad esempio con una bella moto da cross, riscoprendo i vecchi sentieri della vostra zona e, come si diceva prima del contagio, dando del gas. L’ideale sarebbe una bella specialistica, come questa KTM 250 in vendita in Sicilia. Ci sali sopra e ti senti subito un dakariano o uno dei Redbull MX Superchampions, anche se hai la pancetta e non ti arrischi a fare nemmeno un salto. E’ una moto per sempre, a Mattighofen ci sanno fare e quindi il passare del tempo non è un problema (specie se è sempre stata fatta la manutenzione). Per stare tranquilli controllate corona (e pignone).

06. KTM

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