Come sopravvivere al weekend/14. Asta la vista
LA PANTERA SMILZA. Volete una bella coupé italiana degli anni Settanta, col motore centrale ma che non risponda al solito cliché del propulsore iconico made in Emilia-Romagna? La Pantera è quella giusta, allora. La matita è quella di Tom Tjaarda, il progetto tecnico è a firma di Giampaolo Dallara e la costruzione era affidata alla Vignale. Il filo conduttore di tutto? Alejandro De Tomaso, che cercava una degna sostituta alla Mangusta. La nota esotica è quella del motore da 5,7 litri, made in Detroit. È infatti un Cleveland V8 di Ford, abbeverato da un mostruoso carburatore Holley quadricorpo. Questo minotauro in versione narrow body – meno grintosa della GTS –, metà reginetta di bellezza e metà yankee rabbioso, potrebbe diventare vostro per un prezzo tra i 120 e i 160mila euro, non pochi ma nemmeno troppi per una macchina che si è guadagnata in oltre venti anni di produzione un posto nell’olimpo delle auto pettinate – anche Elvis ne aveva una -. In realtà crediamo che sarà battuta a qualcosa di più.
CAVALLINO DA TRASPORTO. Tra gli appassionati del Cavallino Rampante non ci sono solo quelli che sognano le classiche coupé di Maranello. Già negli anni Sessanta, con la 250 GT Drogo, si era creato un piccolo seguito per le Breadvan, ovvero quelle granturismo dotate di un portellone posteriore che richiamava – a quelli con tanta fantasia – i furgoncini del pane. Un po’ di quella influenza stilistica è arrivata fino a noi e si chiama shooting brake, e a Maranello risponde al nome di Ferrari FF o GTC4 Lusso. Se però cercate qualcosa di simile ma un pizzico più snob potete fare un pensierino su questa 612 Shooting Brake, che potrebbe entrare nel vostro garage per una cifra compresa tra i 150 e i 200mila euro. Cosa ha di esclusivo? Che non la troverete nei cataloghi Ferrari dell’epoca, è una interpretazione della 612 Scaglietti del carrozziere olandese Vanderbrink Design. Peccato che l’asta sia a inizio maggio, tutta quella capacità di carico accoppiata a 540 cavalli vi avrebbe fatto comodo per le uscite spesa in tempo di quarantena.
CHAPRON OPEN AIR. Quelli che in questi giorni non sono impegnati a fare i virologi o gli economisti sui social sono convintissimi che quest’anno, visto il social distancing, saranno le cabriolet a farla da padrone. Se ci credete anche voi non fatevi scappare questa DS 21, presentata al Salone di Parigi a inizio Anni ’60 dalla carrozzeria Chapron e tanto affascinante da guadagnarsi la produzione di serie per più di 1300 volte. Unisce il fascino senza tempo della DS, un confort di marcia strepitoso grazie alle sospensioni autolivellanti e la sensazione del vento tra i capelli. Se poi avete un ego smisurato potete usare tutte queste qualità per fare delle parate sul lungomare, mettendovi in piedi sul divano posteriore e salutando la folla. Potreste sentirvi come De Gaulle, ma con le piadinerie intorno. Attenzione, probabilmente raggiungerà una quotazione bella rotonda, superiore ai 160-200mila euro stimati da Bonhams.
IL BITURBO CHILOMETRI ZERO. Quelli che vi dicono che alle aste ci sono solo macchine vecchie, troppo rare o inadatte all’uso quotidiano vogliono solo tenervi lontano dalla grande verità: per andare sotto al martello del banditore un’auto non deve necessariamente aver passato gli ‘anta’ o essere un’esemplare unico da sultano. Qualche volta puoi trovare anche qualche ‘occasione’ chilometri zero, come questa Mercedes AMG GTR PRO del 2019; certo con il V8 biturbo da quattro litri non è una utilitaria ma neppure un pezzo da lasciare chiuso in un museo (per ora). Prezzo tra i 195 e i 200mila euro, probabilmente state pensando che sia troppo cara se confrontata con le due GT AMG a listino nel 2020. Errore, non state considerando alettone posteriore, flics laterali, tetto, splitter anteriore, prese d’aria ed estrattore posteriore in carbonio e tutte le altre diavolerie per migliorare la deportanza. Chissà se profuma ancora di nuovo o solo di copertone bruciato… Se poi vi va male, all’asta c’è anche una GTC in serie limitata per i cinquant’anni di AMG.
LA MONOPOSTO DI JACK. Se siete ossessionati dal social distancing, probabilmente la scelta giusta per voi è una monoposto. Se volete farlo con stile e non vi interessa circolare su strada, dovreste tentare di accaparrarvi questa Brabham BT4, che vi riporta ai bei tempi in cui le gare di formula erano duelli tra gentiluomini col piede pesante senza troppe tattiche e l’unica decisione presa a tavolino ai box era che tipo di gomme montare. Ha corso nella Formula Tasman, un campionato che si svolgeva negli anni Sessanta e settanta tra Australia e Nuova Zelanda, passato alla storia per una particolarità. Permetteva di correre a tutti i telai ex Formula 1 che erano stati messi fuori gioco dal cambio del regolamento tecnico del 1961. Fa per voi se cercate qualcosa di romantico e se vi sentite più vicini a quei matti che correvano col casco jet e lo scaldacollo piuttosto che ai freddi robot di oggi con il dispenser di energy drink incorporato. Vi piace? Preparatevi a sborsare circa 400mila euro.
REGINETTA DI BELLEZZA. Lasciamo un attimo le auto costose ma ancora abbordabili per sognare un po’ più in grande. Tra le proposte di Bonhams ci sarà anche questa bella Ferrari GTS carrozzata Pininfarina, uscita da Maranello nel 1967. La 330 era un’auto nuova a metà, con il telaio ereditato dalla 250 e il motore quattro cilindri da 300 cv preso in prestito dalla 400 Superamerica. Bellissimo il vestito di Pininfarina, abbastanza versatile da permettere la realizzazione oltre che della spider (100 esemplari) di una coupé (598). Senza contare che è stata la prima vettura di Maranello a poter essere trasformata in targa. Riuscirà questa perla a raggiungere la quotazione prevista di 1,3 – 1,6 milioni? Certamente sì, nel 2014 una gemella è stata piazzata a un milione e mezzo. Scelta obbligata, per chi può.
