Come drifta una McLaren P1 con un rotativo da 1000 CV
Hypercar e drifting sono due mondi che solitamente viaggiano paralleli ma che si incontrano al Festival of Speed di Goodwood grazie alla Lanzante e a “Mad Mike” Whiddett. Gli specilisti britannici di ingegneria automobilistica e l’icona globale del drift hanno infatti creato la MadMac, hypercar da drift sulla base di una McLaren P1 su cui è stato montato un motore rotativo da 1000 CV.
GIRO DEL MONDO. A partire dal telaio in fibra di carbonio della McLaren P1, sul quale è stato aggiunto un rollcage approvato dalla FIA, il team della Lanzante ha allungato la carrozzeria in tutte le direzioni, conferendo un aspetto ancora posteriore molto più aggressivo, nonché passaruota anteriori più ampi per accogliere le nuove regolazioni dello sterzo necessarie. A questo punto la “patata bollente” è passate nelle mani di Mike, il cui quartier generale si trova dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda. Mancavano però solo 100 giorni al ritorno in Inghilterra per il FoS. L’obiettivo era realizzare l’hypercar da drift più “selvaggia” di sempre e per ottenere ciò la MadMac è stata privata del V8 biturbo di 3,8 litri, sostituito da un motore turbo a tre rotori di 2,0 litri realizzato dalla MadLab e installato all’interno del telaio in fibra di carbonio della McLaren.
SOLO IL CAMBIO È DI SERIE. Mad Mike deve parte della sua notorietà proprio ai motori rotativi, utilizzati in quasi tutte le sue vetture da drift, ma sulla MadMac il concetto è passato al livello successivo. Mantenendo la trasmissione originale della McLaren P1, il team di Mike Whiddett ha lavorato per progettare, creare e installare una scatola di trasferimento su misura per collegare il nuovo motore rotativo con il cambio sequenziale di serie. Nei 100 giorni di lavoro sono stati anche installati montanti personalizzati, una nuova cremagliera dello sterzo per fornire l’ulteriore rotazione necessaria per il drifting, ruote su misura, una ECU Haltech personalizzata e un cruscotto su misura per garantire il pieno controllo. Il cerchio si è chiuso con l’installazione di un freno a mano idraulico e un viaggio in Giappone per lavorare con il designer di bodykit Rocket Bunny con l’obiettivo di enfatizzare le linee scolpite della carrozzeria.
SU PER LA COLLINA. Dopo molti test privati in diversi giorni, la MadMac ha preso il volo di ritorno verso il Regno Unito, dove l’aspettava la Lanzante. “È giusto dire che MadMac è la sfida più grande che mi sono posto in termini di build ed è stato un enorme sforzo da parte dell’intero team portare a termine un progetto di questa portata in soli 100 giorni”, ha spiegato Mike, che ha anche aggiunto come la vettura sia un modo perfetto per celebrare 10 anni di drifting al Festival of Speed e “un momento di grande orgoglio per onorare il mio connazionale neozelandese, Bruce McLaren”. Dopo averle tolto i veli, l’hypercar da drift si mostrerà al pubblico di Goodwood domani per la sua prima uscita verso la cima della collina.