Citroën DS, anche la ‘dea’ cede all’elettrico

Citroën DS, anche la ‘dea’ cede all’elettrico

Era solo questione di tempo: prima o poi anche la Citroën DS si sarebbe trasformata in un’auto d’epoca elettrica. La scossa – che per i più strenui difensori dell’originalità assoluta è l’ennesimo colpo difficile da mandare giù – arriva dalla Electrogenic, azienda britannica specializzata nell’elettrificazione dei più famosi modelli del passato. Volkswagen Maggiolino, Porsche 356, Jaguar E-Type (qui per saperne di più) e Mini Cooper ci sono già passate: adesso è la ‘dea’ (capolavoro del designer-scultore italiano Flaminio Bertoni, anche se l’esemplare modificato è del 1971 e dunque appartenente alla seconda serie rinfrescata dalla matita di Robert Opron e immediatamente riconoscibile per i fari carenati orientabili) a uscire dai reparti di Kidlington con un motore elettrico sotto il cofano. 

THE VERY FIRST. A detta della Electrogenic si tratta della prima conversione elettrica professionale di una Citroën DS storica e in effetti, setacciando il web, non ci s’imbatte in nulla di simile. La tecnologia, basata su un motore brushless Hyper9, è quella già nota della casa e grazie a una batteria da 48,5 kWh promette un’autonomia di circa 225 chilometri (la moderna 500 elettrica, per intenderci, secondo i dati dichiarati dalla Fiat ne può percorrere più di 300 prima di doversi fermare alla colonnina). Con buona pace degli appassionati più intransigenti sul rispetto delle specifiche originali, il silenziosissimo propulsore ‘senza spazzole’ a corrente continua manda in pensione il quattro cilindri da due litri montato in origine sulle DS20 d’epoca. Niente più soste dal benzinaio, dunque: grazie a una potenza massima di ricarica di 29 kW, la batteria è piena in circa due ore. Per chi vuole muoversi con maggior agio e senza la preoccupazione di poter rimanere a corto di energia fuori città, è possibile richiedere un accumulatore con funzione ‘range-extender’ che aumenta l’autonomia di percorrenza fino a 320 chilometri. 

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PIÙ SILENZIOSA, PIÙ CONFORTEVOLE. Per quanto drastica, va detto che la conversione è stata studiata per essere il meno invasiva possibile. Non a caso gli ingegneri sono riusciti a salvare il cambio manuale d’origine, accoppiandolo a un motore che, dati alla mano, è più potente e vivace di quello a benzina. La potenza massima passa da circa 100 a 120 cv, con una coppia istantanea di 235 Nm che regala una spinta immediata. Modificato, con l’obiettivo di renderlo più silenzioso, il raffinato sistema di sospensioni idropneumatiche, la cui pompa meccanica di primo impianto è stata rimpiazzata da un’equivalente elettronica. “Come sempre il nostro scopo è cercare di migliorare le caratteristiche originali delle auto” spiega il co-fondatore della Electrogenic, Steve Drummond. La Citroën DS, secondo noi, è un’auto che si presta molto bene a una conversione elettrica. L’auto ora è ancora più silenziosa e confortevole”. 

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