Carrello? No, grazie! Ecco due 935 stradali di Lanzante
Guidare un’auto da corsa con la targa è un’esperienza di perverso piacere, e non ci riferiamo ad una Radical o ad una Ford GT – per quanto entusiasmanti – ma a una vettura effettivamente nata per la pista, completa di rollbar, estintore, niente insonorizzazione o silenziatori. Appiccicarci una lamina di metallo sul davanti non la renderà più comoda, parca nei consumi, meno rumorosa o vistosa… ma volete mettere l’ebbrezza di fare il vostro passo di montagna preferito a bordo di Porsche da corsa o di una vecchia Giulia GTAm? Niente filtri, lo zero più assoluto, pura essenza di guida.
PIACERI PROIBITI… O FORSE NO? Lanzante, specialista McLaren e di vetture da competizione ha portato la cosa ad un altro livello, omologando su strada una delle supercar da trackday più arroganti degli ultimi anni, la Porsche 935. Per chi non se lo ricordasse la 935 venne presentata dalla casa di Stoccarda a fine 2018, una supercar esclusivamente per la pista basata sulla GT2 RS dove tutto fu portato all’estremo: aerodinamica, linea (ispirata alla 935 ‘Moby Dick’ del 1978), assetto, interni e peso; non era esagerata come la McLaren P1 GTR – altra belva omologata da Lanzante – ma poco ci mancava.
UN LAVORACCIO. Far circolare su strada oggetti simili non è mica facile, serve una certa dose di sudore e fatica per progetti così peculiari. Parliamo al plurale perché Lanzante ha realizzato due 935, per due proprietari che hanno richiesto specificatamente la conversione, resa possibile dopo 18 mesi di studi e pianificazione. Le modifiche includono un assetto rivisto, cerchi ridisegnati, freni più docili e un freno a mano, una nuova elettronica e l’aggiunta di fari diurni integrati magistralmente nel cofano anteriore, così da farli passare per prese d’aria. Il motore resta il cattivissimo 3.8 litri flat six turbocompresso da 700 cavalli, con cambio PDK e autobloccante.
DREAM TEAM. Per essere ancora più memorabili queste 935 vestono due livree leggendarie, la prima sfoggia i colori Martini mentre la seconda – che ha partecipato alla parata del FOS – quelli Marlboro. Lo specialista britannico non ha lasciato sole le due tedesche, portandosi a Goodwood ben cinque McLaren (una Speedtail, una P1 HDK e tre GTR, una F1 GTR, una P1 GTR e una Senna GTR) senza contare la P1 rotativa (!) da drifting costruita insieme al pilota ‘Mad Mike’ e la 930 TAG (progetto interessantissimo), una 911 mossa dall’1.5 litri V6 di F1 che fece conquistare a McLaren tre mondiali di fila negli anni ’80. Immaginatevele una dopo l’altra lungo la salita di Goodwood… pornografia acustica.
