Caro Babbo Natale, vorrei tanto una Ferrari F40…
Il rosso c’è, la magia pure. A voler fare i pignoli, mancherebbe la barba bianca, ma è proprio questione di dettagli. Del resto, chi non vorrebbe trovare sotto l’albero un regalo come la cara, vecchia Ferrari F40?
METTI UN NATALE A MILANO… Sogno realizzato per chi si trovava in piazza Duomo a Milano tra Natale e San Silvestro del 1987, quando un Babbo Natale speciale portò sotto l’abete un regalo che la casa di Maranello voleva fare a tutti gli italiani: la F40, all’epoca l’oggetto su ruote più desiderabile in assoluto. A guidarla nientepopodimeno che Michele Alboreto, che quell’anno, con la monoposto del cavallino, aveva corso nel Mondiale di Formula 1. A seguire la consegna del prezioso dono, le telecamere della Rai, coordinate da una delle voci della F1 dell’epoca, Ezio Zermiani.
NELL’OLIMPO DELLE SUPERCAR. A quei tempi, la Ferrari F40 era l’espressione massima di una vettura super sportiva stradale. La nuova supercar, frutto del genio dell’ingegner Materazzi, era stata presentata sei mesi prima ed era la prima auto destinata alla strada costruita con materiali compositi. Il telaio era in kevral, la carrozzeria in fibra di vetro, i serbatoi in fibre aeronautiche, mentre per finestrini e la copertura del vano motore erano in plexiglass (molto più leggero del vetro). La F40 fu anche l’ultima auto progettata sotto la supervisione di Enzo Ferrari, ma questo, all’epoca, non si poteva sapere.
CHE MISSILE! I 478 CV generati dal V8 sovralimentato con due turbocompressori IHI dovevano spingere un peso in ordine di marcia di appena 1.235 kg e consentivano alla Ferrari F40 di raggiungere una punta massima “ufficiale” di 324 km/h, valore abbondantemente superato in vari test. Fino al 1991, comunque, restò l’auto di serie più veloce mai costruita.