Cara Redux, vorrei una BMW M3 molto cattiva…
Nell’universo restomod la “mamma” di tutte le BMW M3 non poteva proprio mancare. Naturalmente, stiamo parlando della berlina a due porte siglata E30, ossia la prima scintilla che diede il via a un incendio di ottani e passione.
DI SERIE NON È UNA “BELVA”, MA… Ma che è auto la prima BMW M3 stradale della storia? Un’auto molto coinvolgente da guidare, ma non certo la “belva” da rally o da turismo che negli anni ’80 ha fatto furore nelle prove speciali e sui circuiti. L’auto di serie è piuttosto docile quanto a erogazione e assetto: emoziona, ma guidarla, per intenderci, non è come gettarsi da 8000 metri senza paracadute. Ad aggiungere un bella manciata di pepe, però, ci hanno pensato tanti esperti del settore, come i ragazzi della inglese Redux, autori di una versione “serial killer” della M3 E30.
COME NUOVA. Il procedimento è tanto meticoloso quanto “semplice”: si parte da una M3 E30 in buone condizioni e si comincia a smontarla, dal primo all’ultimo bullone. Il telaio viene sabbiato, pulito e rinforzato dopo esser stato messo in dima per verificare che non vi sia nemmeno un millimetro fuori posto rispetto alle misure originali. A quel punto ogni pannello viene sostituito con altri in fibra di carbonio, si rifanno tutte le misure del caso e solo dopo l’auto viene verniciata nella tinta desiderata dal cliente. E già qui siamo a 700 ore di manodopera.
TURBO O NON TURBO? QUESTO È IL DILEMMA. A questo punto, la scelta spetta a voi: aspirata, per tirare una marcia dietro l’altra fino alla zona rossa del contagiri, o turbo, per una spinta più decisa con tanto di calci nella schiena sin dai bassi giri? Indipendentemente da ciò, la cilindrata del motore passa da 2,3 a 2,5 litri, con nuove bielle, pistoni, albero motore, camme e chi più ne ha, più ne metta. Senza turbo, dopo le cure della Redux il quattro cilindri BMW fornisce circa 270 CV; aggiungendolo, si sfiorano i 390 CV, che con un peso a vuoto di 1.150 kg significa ottenere una rapporto peso/potenza in linea con quello di una moderna M3.
GIOCATTOLI PER (POCHI) ADULTI. Cos’altro potrebbe solleticare la fantasia di un appassionato? Beh, la lista è ancora lunga: frizione rinforzata, scarico in Inconel e titanio, freni carboceramici, sospensioni regolabili, differenziale autobloccante, freni AP Racing, gomme Michelin Pilot Sport Cup2, e via discorrendo. Ci stiamo immaginando la M3 E30 by Redux aggredire un passo di montagna, e nella nostra testa la cosa ha un sapore decisamente piacevole. Dulcis in fundo, anche gli interni vengono smontati e rifoderati, e rivisti con componenti e materiali pregiati. E ora siamo a 4.000 ore di manodopera, stando bassi. La bestiola della Redux è stata presentata nel 2019 e già all’epoca l’azienda chiedeva 350.000 euro, da sommarsi, naturalmente, alla già costosa auto donatrice. Ottenerne una non è per nulla facile: i trenta esemplari sono stati tutti venduti, e dubitiamo che qualcuno se ne separerà a breve…