Bugatti Tourbillon: 1.800 CV di lusso e precisione
Finisce ufficialmente l’era del W16 Bugatti, che per 20 anni ha ruggito dietro gli abitacoli sontuosi delle Veyron e Chiron. Con la nuova Bugatti Tourbillon si apre una nuova era, sempre a 16 cilindri, ma questa volta disposti “semplicemente” a V e con l’aggiunta di un sistema ibrido ricaricabile alla spina.
HA PRESO LA SCOSSA. E partiamo proprio dal cuore della Tourbillon, il cui nome rompe con la tradizione di chiamare le auto con i nomi dei piloti che hanno fatto grande la Bugatti, strizzando l’occhio all’affascinante e sofisticato mondo dell’alta orologeria. Il nuovo 8.3 V16 senza turbo è stato progettato insieme alla Cosworth; pesa 252 kg ed è abbinato a non a uno, ma a ben tre motori elettrici (come sulla “cugina” Lamborghini Revuelto: la case fanno entrambe parte del gruppo Volkswagen), due tra le ruote davanti e un terzo tra quelle dietro, alimentati da una batteria da 25 kWh. La potenza combinata? 1.800 CV.
TUTTA NUOVA. La Bugatti Tourbillon poggia su una base meccanica in gran parte inedita, realizzata con materiali compositi di ultima generazione e con le batterie che, essendo parte integrante della scocca, hanno anche una funzione strutturale. E lo stesso vale per i condotti dell’aria che attraversano la parte anteriore dell’auto. Le sospensioni con schema multibraccio sia all’anteriore che al posteriore sono in alluminio forgiato e pesano il 45% in meno di quelle della Chiron. Specifiche anche le maxi gomme, di 20″ davanti e 21″ dietro.
DISEGNATA DALL’ARIA. Come tutte le moderne Bugatti, anche la Tourbillon è stata progettata per essere in grado di viaggiare in sicurezza oltre i 400 km/h. Questo è possibile grazie a una cura maniacale per l’aerodinamica, senza tralasciare, naturalmente, un aspetto cruciale come il raffreddamento del motore V16 e di tutte le componenti connesse alla parte elettrica della vettura. L’alettone posteriore rimane integrato nella carrozzeria anche alla massima velocità, e viene utilizzato solo per ottenere una maggiore deportanza a velocità più basse e come “freno” per migliorare l’equilibrio nelle decelerazioni più intense.
UN SALOTTO AD ALTISSIMA PRECISIONE. La Tourbillon genera un fragoroso effetto wow anche nell’abitacolo, d’altronde non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di una Bugatti. Nella realizzazione dello scenografico quadro strumenti, composto da più di 600 parti realizzate in titanio e pietre preziose, c’è lo zampino dei maestri orologiai svizzeri, che hanno lavorato con tolleranze da 50 a 5 micron. Del tutto particolare è anche il volante, che ha il mozzo fisso e solo la corona girevole, a tutto vantaggio della leggibilità della strumentazione. Lo schermo in alta definizione dell’infotainment è nascosto alla vista e spunta solo quando serve. I sedili sono fissi al pavimento, a un niente da terra; la posizione di guida ideale la si trova regolando (elettricamente) la pedaliera, come nelle auto da competizione.
SOGNO MILIONARIO. Ora che è stata presentata al mondo, la Bugatti Tourbillon entra nella fase di test. I primi esemplari saranno pronti per i clienti nel 2026, ma chi la vuole farà bene a mettersi in fila, perché ne verranno prodotti solo 250, a un prezzo di partenza di 3,8 milioni di euro. L’auto verrà assemblata rigorosamente a mano nella fabbrica di Molsheim, non appena terminerà la produzione delle ultime Bugatti W16.