Bugatti Grand Tour, dal Mediterraneo al deserto
C’è chi si è fatto dei tanto desiderati regali natalizi e c’è chi non è riuscito ad aspettare fino al periodo delle feste, anticipando di qualche settimana quel felice momento. È il caso di svariati clienti Bugatti, che un mesetto prima di Natale hanno partecipato al Bugatti Grand Tour in Marocco. Dal Mediterraneo fino alle dune del Sahara a bordo di Veyron e Chiron, una carovana di W16 che avrà messo in soggezione chiunque avvistasse quel portentoso convoglio. Le caratteristiche del viaggio rispecchiano la classica cura della “agenzia di viaggi” francese: paesaggi talmente belli da metter soggezione, meraviglie architettoniche e gastronomia – di lusso – locale, per un roadtrip avventuroso e strabordante di sfarzo.
BLU COME IL MARE. Il viaggio comincia dal Royal Mansour Tamuda Bay Hotel, un elegante e semplice albergo affacciato sul mediterraneo le cui suite costano quanto io spenderei per una settimana in Norvegia; dalle foto pare (chi l’avrebbe detto) molto rilassante. La mattina dopo tredici Bugatti – da una Veyron Grand Sport alla Chiron Super Sport 300+ – accendono i loro sedici cilindri per scoprire Tanger-Tetouan-Al Hoceima, una bellissima regione che dallo Stretto di Gibilterra inizia ad addentrarsi nel cuore del Marocco. I fortunati clienti visitano Chefchaouen nota come ‘la perla blu’ vista la prevalenza di questo colore, continuando poi verso l’affascinante sito archeologico di Volubilis (patrimonio UNESCO), e per concludere in bellezza la giornata continuano verso le Atlas Mountains, una zona insospettabilmente simile alle nostre cime con strade mozzafiato e curve dove sguinzagliare le migliaia di cavalli presenti.
SI SALE. Queste montagne russe fatte di quadriturbo e prestazioni troppo immense per un passo di montagna terminano a 1.650 metri, al Michlifen Resort dove i clienti Bugatti possono viziarsi con cibo locale e riposarsi dopo tutte le fatiche della giornata. Il giorno dopo il convoglio continua a restare estasiato dalla regione di Atlas, finché montagne e verdi colline non lasciano spazio a sabbiose dune, un cambio visivo netto e decisamente d’effetto. Da Erfoud alla Dades Valley, panorami così surreali rispetto a quelli nostrani da lasciare per un attimo spiazzati; una sosta nel bel mezzo del deserto conclude l’emozionante giornata, culminata nella ‘Serpentine Road’, ideale per i clienti Bugatti più patiti di guida.
UN VIAGGIO DI CONTRASTI. Ouarzazate, nota come ‘la porta del Sahara’ è la tappa successiva, velocemente salutata per raggiungere il passo Tizi n’Tichka, uno dei più seducenti del viaggio: gole a strapiombo, voragini inquietanti e un gran bel pezzo di strada dove cercare di spremere il più possibile i W16: certo, una Lotus o una Caterham sarebbero più indicate, ma il possente lusso di una Veyron o una Chiron è imbattibile per un viaggio simile. Da brulli e selvaggi passi a Marrakech, una colorata e vibrante città che accoglie i viaggiatori ospitandoli nel Mandarin Oriental locale, poco più di una catapecchia… più o meno. Il ricchissimo hotel rigenera le membra dei tredici equipaggi, che certamente non dimenticheranno facilmente un viaggio del genere: panorami sbalorditivi, contrasti unici, cultura, siti storici e cucina raffinata, a bordo di alcune delle hypercar più significative di sempre. Non male come regalo pre-natalizio.