BMW R 18: più boxer (e custom) per tutti
Tu pensa che questo motore boxer lo fanno dal 1923, anno della prima R32. Da allora l’hanno montato su stradali, sportive, turistiche, addirittura custom e, ovviamente, enduro. Poi a un certo punto c’è stata una riunione segreta, ai piani alti della sede Motorrad, dove l’ordine del giorno era una domanda. Semplice semplice: “ma sai cosa?”. Ecco, il progetto della R 18 che conosci a menadito (e se no, guarda qui), è stata la risposta. E così, alla Bayerishe Motoren Werke per questo progetto hanno deciso di concentrarsi su quello che preferiscono fare: il motore appunto. E che per una volta al resto ci pensassero un po’ gli altri. Ecco perché da Monaco sono partite casse di bicilindrici alla volta del mondo dei preparatori, gente abituata a disegnare moto a suon di saldatori e flessibili. E guarda che cosa ne è venuto fuori.
LA MOTO CHE BATMAN NON HA ANCORA. Già, guarda quel cupolino che trasuda Bat-Mobile da tutti i pori e dimmi se non starebbe benissimo in una Bat-Caverna di Gotham City. La mattina che a Bernhard Naumann è arrivata la scatola con dentro la R 18 il preparatore austriaco aveva già pronti tutti i ferri del mestiere. “Io non disegno le mie moto, le faccio”. E se ha lasciato più o meno invariato il telaio, quello che ha completamente rivisto sono stati serbatoio e sellino, per non parlare appunto di quel cupolino in cui campeggia un fanalone con una lampadina che sembra un residuato bellico. E se te lo stessi chiedendo, be’ sappi che per fare la Blechmann R 18 ci sono volute 450 ore di lavoro.
TU VUO’ FA’ L’AMERICANA. Una cassa con dentro una R 18 è arrivata anche dall’altra parte del mondo. A Long Beach, per l’esattezza. E lì, in California, la boxer bavarese invece è stata trasformata in una Dragster. E no, non solo per il nome, guarda la parte posteriore del telaio, allungata e senza sospensione, e capisci che nel West su queste cose non si scherza mica. Lo scarico originale è stato prontamente sostituito da un paio di megafoni in acciaio inox, mentre la sella è della Saddlemen, che non avrebbe sfigurato sul tuo Vespino Special. Dietro a questa trasformazione, che sa di americanata, c’è Roland Sands, uno cresciuto a hot dog e dirt bike. Una garanzia.