BMW M4 CSL, per chi non si accontenta
TRE LETTERE, UNA LEGGENDA. Nel gergo BMW (ma in verità gli appassionati di motori lo sanno un po’ tutti) la sigla CSL si legge in un modo solo: Competition Sport Lighweight. E significa, anche, una cosa sola: massima leggerezza per il massimo piacere di guida. CSL, dicevamo. Tre lettere magiche e intrise di passione per le corse che la casa di Monaco torna ad associare a un modello che prim’ancora di sbarcare in concessionaria ha già scritto un record, risultando, con un tempo di 7’15’’677, la BMW stradale più veloce di sempre sul giro secco al Nürburgring. Niente male, come biglietto da visita, per la nuova BMW M4 CSL, che, spiegano da Monaco di Baviera, è decisamente molto, ma molto di più di una “semplice” M4 Competition.
DNA NOBILE E VINCENTE. I filamenti del Dna della nuova BMW M4 CSL, regalo perfetto per proseguire in grande stile i festeggiamenti per i primi cinquant’anni della divisione Motorsport (qui la news), non sono diversi da quelli delle BMW ad altissime prestazioni che hanno contributo a creare un mito nel mito. Lo spirito, se vogliamo, è quello alla base di creazioni irripetibili come la 3.0 CSL, vincitrice al debutto, nel 1973, del Campionato europeo turismo, o la M3 CSL, la più incredibile e feroce delle E46 coupé, un vero oggetto di desiderio (e di culto) per gli appassionati.
POTENZA E COPPIA DA RECORD. A contare i cavalli sotto il cofano della BMW M4 CSL, neanche fossero le pecore prima di andare a dormire, si farebbe notte. Motivo per il quale il dato relativo alla potenza massima è meglio darlo subito, senza troppi giri di parole: i cavalli sono ben 550 e, per scatenarli tutti, il 6 cilindri in linea bi-turbo da tre litri di cilindrata, parente assai stretto del motore che equipaggia la M4 GT3 da corsa, ha bisogno di spingersi a quota 6.250 giri. In realtà, però, è sufficiente dare molto meno gas per schizzare sull’asfalto e lasciarsi travolgere da una coppia che è gestita alla grande dal leggerissimo albero motore forgiato ed è anch’essa, ovviamente, da record, con un picco di 650 Nm disponibile tra 2.750 e 5.950 giri. L’aumento di potenza, 40 CV in più rispetto alla M4 Competition, è stato ottenuto attraverso un aumento da 1,7 a 2,1 bar della pressione di sovralimentazione dei due turbocompressori. Ma non solo.
UN MOTORE DA CORSA. Tante altre sono le modifiche mirate a ridurre al massimo il gap tra le strade di tutti i giorni e la pista. La struttura del basamento del motore, per esempio, non comprende alcun manicotto ed è a ponte chiuso, guadagnando così punti preziosissimi alla voce rigidezza. Ancora: la testata è realizzata mediante tecniche di stampaggio in 3D e l’intero impianto di lubrificazione è stato rivisto in ragione di un utilizzo estremamente sportivo della vettura. Che la BMW M4 CSL sia un vero animale da track-day, insomma, l’avrete ormai capito. E come tutte le belve da corsa, la nuova coupé della casa bavarese ha nella leggerezza una delle sue più grandi doti.
A STECCHETTO PER CORRERE PIÙ VELOCE. Per fermare l’ago della bilancia a 1.625 kg è stata necessaria sottoporre la BMW M4 CSL a una dieta che definire ferrea è un eufemismo: nessuno sgarro e anzi tante, tantissime cose inutili prese e buttate nel cestino. Ventiquattro chili circa sono spariti grazie ai nuovi sedili anteriori, completamente in fibra di carbonio. Altri 42 se ne sono andati grazie alla rimozione del divano posteriore, all’adozione di freni in materiale carboceramico, a cerchioni alleggeriti e ad altre numerose modifiche Anche sul materiale fonoassorbente dell’abitacolo c’è stato un grosso taglio, con un risparmio di 15 kg, e altri 4 kg li ha rosicchiati il silenziatore posteriore in titanio, che oltre a essere molto più leggero ha il pregio di suonare come quello di una vera macchina da corsa. Anche e soprattutto così, limando fino all’ultimo grammo superfluo, si ottengono prestazioni da urlo come quelle che la BMW M4 CSL è pronta a regalare ai mille fortunati che l’acquisteranno: 3’’7 per toccare i 100 km/h con partenza da fermo e meno di undici secondi per sfondare il muro dei 200 all’ora. Là dove, tra le curve di un circuito, il divertimento è appena cominciato.