Bentley Le Mans Collection, 20 anni fa come oggi
QUARANTOTTO, PREGIATISSIMI PEZZI. Lo scopo? Fissare un momento storico: la vittoria nella 24 Ore di Le Mans del 2003 conquistata da Dindo Capello, Tom Kristensen e Guy Smith con la Speed 8 numero 7, capace di inanellare 377 giri a una velocità media di oltre 241 km/h. La Bentley riporta indietro le lancette orologio di vent’anni esatti, e per brindare a quel successo annuncia una serie limitata di Continental GT coupé e cabriolet che nello “spirito” e nei colori omaggiano il prototipo con il quale la casa di Crewe ha ottenuto il suo sesto e ultimo trionfo assoluto tra i cordoli del celebre Circuit de la Sarthe.
SEI SUCCESSI INDIMENTICABILI. La connessione tra la Bentley e la 24 Ore di Le Mans, che quest’anno taglia il traguardo della centesima edizione, è antica, intensa e profonda. Le imprese in terra francese degli scanzonati e velocissimi “Bentley boys” al volante dei bolidi con la “B” alata sul cofano fanno parte della leggenda delle corse e alla casa britannica sono valse ben cinque sigilli tra il 1924 e il 1930, ai quali si aggiunge il successo del 2003. E proprio sei sono le corone d’alloro con cui a Crewe hanno deciso di ornare le Continental GT della Le Mans Collection: sono incise sui battitacchi, ma anche riportate, una in fila all’altra, sull’inserto in fibra di carbonio della plancia, foderata, come i robusti sedili sportivi, in morbida pelle e in uno speciale tessuto tecnico nappato. Sulla calandra, invece, è dipinto di bianco il numero 7, proprio come si usava fare sulle griglie dei radiatori delle vetture degli anni ’20 e ’30.
UNA VALVOLE CHE È PEZZO DI CUORE. L’elemento che crea un legame indissolubile con l’auto da corsa che ha sbancato Le Mans nel 2003 è però un altro ed è incastonato in una piccola teca di vetro proprio in mezzo alla consolle centrale: sezionata a metà, tra il termometro che indica la temperatura esterna e il cronometro, su ognuno dei 48 esemplari di Continental GT “Le Mans Collection” farà bella mostra di sé una valvola prelevata dal motore 4.0 V8 biturbo della vittoriosa Speed 8 numero 7, che a Crewe, giustamente, conservano come una reliquia.
MOTORE MONUMENTALE. A proposito di motore: per conferire alla sua speciale granturismo una connessione con le corse il più intensa possibile la Bentley ha scelto il più potente e nobile della propria gamma, ovvero il 6.0 W12 biturbo a iniezione diretta di benzina che equipaggia i modelli di punta del marchio. Fornisce 659 CV, scaricati tutti sulle ruote posteriori e in parte “addomesticati” grazie all’azione del differenziale elettronico a slittamento limitato e delle sospensioni pneumatiche attive. Ma a impressionare ancora di più è la coppia, che raggiunge un picco di ben 900 Nm. Le prestazioni? Sono da vera supercar, con uno scatto da 0 a 100 km/h “bruciato” in 3,5 secondi e una punta massima di 335 km/h.
PREZZO ALTISSIMO. Di questo velocissimo salotto viaggiante al sapore di Le Mans non è stato ancora comunicato il prezzo, ma sicuramente per i pochissimi che potranno permettersela non sarà un problema preventivare qualche decina di migliaia di euro in più rispetto al listino di una “normale” Continental GT W12, che parte da 274.012 euro per la versione coupé e da più di 300.000 euro per la cabriolet.