Bello l’elettrico, ma vuoi mettere un V12?!
È un bel periodo per gli amanti dei sempre più rari motori a 12 cilindri. Infatti, nel giro di pochi giorni, la Ferrari ha mostrato la 12Cilindri (il cui nome è già tutto un programma), mentre dalle parti di Gaydon l’Aston Martin ha lanciato la nuova generazione del suo V12. Un motore old school, che come gli indiani non vuole cedere all’elettrificazione, restando duro e puro con i suoi 835 CV di potenza e i 1.000 Nm di coppia, tutti fieramente nutriti a idrocarburi.
Il V12 della Aston Martin DBS Superleggera
TUTTO MEGLIO. Il V12 twin turbo è stato completamente riprogettato dalla casa inglese, che in questo modo porta avanti una tradizione iniziata 25 anni fa. L’Aston Martin ha puntato e ottimizzare e migliorare il suo motore, in modo da affinare tutti i processi di combustione interna, riuscendo così a ottenere nuovi livelli di prestazioni ed efficienza. Il nuovo V12 ha rinforzato il blocco cilindri e le bielle, le testate sono state ridisegnate e incorporano alberi a camme con un nuovo profilo, mentre ci sono nuovi condotti di aspirazione e scarico. Il riposizionamento delle candele e i nuovi iniettori di carburante a portata più elevata promettono di migliorare tanto l’efficienza quanto le performance. Infine, i nuovi turbocompressori hanno una velocità più elevata e una minore inerzia, migliorando la risposta dell’acceleratore.
Il V12 della Aston Martin DBS Superleggera
NON PER TUTTI. Il nuovo V12 rappresenta l’apice della produzione dell’Aston Martin, una vera e propria vetrina che mostra le capacità ingegneristiche della casa inglese, nonché “una dichiarazione di passione ingegneristica e abilità tecnica”, come spiega Roberto Fedeli, Chief Technical Officer dell’Aston Martin. Per questo finirà solo sui modelli più esclusivi e prestigiosi: sarà realizzato artigianalmente con numeri strettamente limitati. Il suo debutto avverrà sotto al cofano della nuova Aston Martin Vanquish, prevista entro la fine dell’estate.
