Audi Skysphere: saranno così le spider di domani?
Il debutto in società avverrà dopodomani in occasione della Monterey Car Week 2021, ma non serve neanche vederla dal vivo per apprezzarne l’audacia stilistica e le soluzioni tecniche che come per tutte le concept car più futuristiche promettono quello che un domani sarà secondo molti la normalità. L’Audi Skysphere fa proprio questo: mostrare nelle forme di un’imponente scoperta a due posti che cosa la Casa di Inglostadt sta immaginando per il domani dell’automobilismo. Un futuro che si fonda su due concetti chiave: sostenibilità e modulabilità.
LA TRAZIONE È POSTERIORE. In Europa, la strada tracciata verso l’abbattimento delle emissioni è quella dei veicoli elettrici e l’Audi Skysphere fa uso proprio di questa alimentazione con un motore posteriore da oltre 600 cavalli (450 kW per la precisione) e un’autonomia superiore ai 500 km. Merito di un peso relativamente contenuto (1800 kg) e di un prestante pacco batterie da 80 kWh che per preservare l’altezza da terra ‘risicata’ tipica delle spider fa a meno della più classica collocazione nel pianale, ma si trova appena dietro ai sedili e sotto ai sedili stessi. Il risultato è una distribuzione dei pesi del 40 percento davanti e del restante 60 dietro – dicono gli ingegneri – a tutto vantaggio della trazione sulle ruote dietro, per uno 0 a 100 all’ora in soli 4″.
SI RESTRINGE. Prestazioni e autonomie al momento ottime, ma che non bastano a spiegare il piccolo mostro di tecnologia che è la Skysphere. A partire dagli interni dove il conducente una volta attivata la guida autonoma vede ‘sparire’ volante e pedali davanti a sé. Un esercizio di stile scenografico che permette di recuperare più spazio a bordo e di vivere un’esperienza da viaggio in prima classe, come le dimensioni esterne da ‘berlina con l’autista’ suggeriscono. Ma i tecnici di Audi sono coscienti che ancora in molti vogliono divertirsi alla guida e così – quando il guidatore riprende il controllo – non solo volante e pedaliera tornano ai propri posti, ma il passo della vettura si accorcia per una migliore dinamica di guida tra le curve. Un meccanismo davvero straordinario che passa per una parte del telaio motorizzato e che permette all’Audi Skysphere di passare da 519 cm a 494 cm alla pressione di un pulsante.
FUTURISTICA SÌ, MA CON LA MASCHERINA. Con soltanto l’immaginazione a mettere un freno, i designer di Audi hanno messo a punto una carrozzeria davvero originale che non mancherà di ispirare le prossime generazioni di auto di serie. Le sue forme e tratti stilistici si articolano in fari e fanali a led che ne definiscono la presenza scenica, mentre gli stilemi tipici delle spider sono portati all’estremo con un cofano lungo (presumibilmente utile a disporre un ulteriore vano di carico), profonde bombature nelle zone dei passaruota e una ‘coda’ raccolta, ‘a goccia’. Curioso notare come anche in questo prototipo che guarda al lontano futuro, i designer non riescano a lasciar andare del tutto il concetto di mascherina, nonostante la natura elettrica della vettura non imponga tante aperture nella zona frontale quante quelle di un’auto termica. E allora questo oggetto ormai puramente stilistico viene reinterpretato e utilizzato per alloggiare molti dei sensori che permettono alla Skysphere di avere la guida autonoma. Ora che vi abbiamo raccontato tutte le sue principali caratteristiche siete d’accordo con Audi che le GT di domani saranno qualcosa di simile alla Skysphere?