
Aston Martin, le migliori GT in scala 1/18
Victor, Valour, Valkyrie… le più recenti Aston Martin in serie ultralimitata, quelle dell’era Stroll (Lawrence, il magnate canadese collezionista Ferrari, non il figlio Lance, che pure corre sulle Formula 1 del team inglese), sono veri e propri oggetti della passione e autentiche attirasguardi per le loro forme insolite, o avveniristiche o retrò. Mettersele in garage è tutt’altro che agevole, essendo andate sold-out praticamente nei giorni successivi alle rispettive presentazioni, ma per gli adoratori c’è una soluzione a portata di mano: i modelli in scala 1/18 firmati dalla francese GT Spirit, che segue con particolare attenzione le ultime nata della gloriosa Casa di Gaydon, anche se ai nostalgici piace ricordarla quando aveva sede a Newport Pagnell e sfornava i gioielli a 4 ruote che l’agente 007, James Bond, contribuiva a renderle celebri utilizzandole senza troppi riguardi nelle sue imprese al servizio di Sua Maestà.
NON SOLO LE “LIMITED EDITION”. L’assortimento GT Spirit dedicato alle Aston Martin dell’ultima generazione però non si ferma ai tre capolavori che iniziano per “V”: il collezionista troverà anche la Speedster, fin qui proposta nel classico verde inglese (scuro e metallizzato, non aspettatevi quello reso celebre dalla DB4 GT Zagato) e in un gradevole azzurro, la DB12 Coupé e Roadster, la Vantage a 8 cilindri e le poderose V12 Vantage, in configurazione Coupé e Roadster e anch’esse riproposte in più tinte originali da cartella colori Aston Martin.
I VANTAGGI DELLE RIPRODUZIONI IN RESINA. I modelli GT Spirit dedicati alle Aston Martin, rigorosamente in scala 1/18, presentano alcune prerogative che li faranno amare dai cultori delle riproduzioni in resina da pura esposizione: assenza di parti apribili, così da evitare gli antiestetici “giochi” tra scocca, porte e cofani (che in formato ridotto non si riescono a ridurre in scala per la necessità di garantire il movimento degli sportelli), fedele riproduzione degli interni, comprese le schermate del quadro strumenti e dell’eventuale sistema di infotainment, ove presente, particolarmente apprezzabile nelle versioni Roadster e nella spettacolare Speedster, ruote fisse e non sterzanti, così da evitare qualsiasi tentazione di lanciare sul pavimento questi gioielli da 110 euro l’uno.
PRECISIONE MANIACALE NEL DETTAGLIO. A una più attenta osservazione non si possono non cogliere dettagli maniacali (che però giustificano il prezzo non proprio popolare) come le impunture con lo stemma Aston Martin sui poggiatesta, la perfetta sagomatura della corona del volante, le scritte quasi invisibili sui vari comandi presenti su plancia e tunnel e i tastierini sulle razze del volante stesso, i frangivento delle Roadster, le ben riuscite repliche dei rivestimenti in pelle, anche in versione bicolore.
DA AMMIRARE ANCHE ALL’INTERNO DELLA SCATOLA. Controindicazioni rispetto a questa scelta produttiva comune peraltro a molti altri Costruttori di automodelli? Manca la riproduzione della meccanica e in particolare del motore, non essendo visibile per via dei cofani non apribili, ma anche dei dettagli della trasmissione e delle sospensioni. Restano invece apprezzabili gli impianti di scarico, almeno nella zona dei terminali che, in queste vetture così particolari (e nei rispettivi modelli in scala) sono ben evidenti, e gli impianti frenanti, con dischi forati o baffati e relative pinze (colorate dove occorre). Una novità invece molto apprezzata della produzione GT Spirit dal 2024 in avanti, quindi comune a tutti i modelli descritti, è la confezione in scatole con la finestra trasparente su 4 lati su 6 da cui poter ammirare questi piccoli capolavori senza rimuoverli dalla scatola per esporli all’interno di vetrinette non sempre al riparo dalla polvere.