AC resuscita la Cobra, con 640 CV e dinamica moderna
Negli Anni ’60, ma anche durante quelli a venire, poche auto incutevano timore come la AC Cobra. Muscolosa, minacciosa, spietata: la Cobra era un mostro partorito dalla mente di Carroll Shelby, texano tutto d’un pezzo che di corse ne sapeva giusto qualcosina. L’idea geniale di Shelby – desideroso di imporsi nelle competizioni – fu quella di unire la raffinatezza dinamica delle vetture europee ai classici ‘cavalli americani’, piazzando un enorme V8 sulla stupenda ed agilissima AC Ace, barchetta inglese. Il peso di quest’ultima passava così da 800 chili a 1250… ma con 425 cavalli anziché 165. Ci volle un po’ per adattare e domare il 7 litri, affinando sospensioni e telaio, ma Shelby ce la fece, donando alla Cobra lo status di leggenda.
CARROZZERIA IN CARBONIO. La fama della Cobra è talmente estesa che diverse aziende ne realizzano repliche, alcune meno fedeli di una Dacia Logan, altre ben più interessanti. Ora però, è arrivato il colpo grosso. La stessa AC ha creato la Cobra GT Roadster, versione moderna di quella belva ingabbiata dentro una delicata carrozzeria inglese. Il concetto è il medesimo di un restomod: carrozzeria vintage e molto sexy, prestazioni attuali. E sì, è ancora piuttosto letale. La GT Roadster ricalca le linee dell’antenata con le stesse curve bombate ed un frontale minimal, ma ogni pannello è in fibra di carbonio – sopra ad un nuovissimo telaio in alluminio – ed è stato plasmato in modo da accogliere cerchi da 21’’ e far respirare al meglio il motore.
640 CAVALLI PER INFIAMMARE LE RUOTE POSTERIORI. Ah giusto, il motore. V8, neanche a dirlo, e di 5.0 litri, derivato dal Coyote Ford della Mustang. In versione aspirata la GT Roadster eroga 460 cavalli, in versione volumetrica ne sbatte a terra ben 640, con 780 Nm di coppia. A livello di trasmissione potete scegliere tra un sei marce manuale e un dieci marce automatico… direi che non c’è da ragionarci molto. Con la motorizzazione più preoccupante la nuova Cobra tocca i 100 orari in 3,4 secondi fermandosi – l’aerodinamica non aiuta – a ‘soli’ 277 km/h. Potrete scegliere l’autobloccante, consigliatissimo se non vorrete condannare a morte istantanea le Michelin Pilot Sport 4S di serie; meglio farle soffrire insieme.
MENO LETALE, ANCOR PIÚ RAPIDA. Una chance a quelle povere gomme la dà l’elettronica, sembra una blasfemia su una Cobra, ma la società moderna impone di non uccidere metà degli acquirenti. Abbiamo servosterzo elettrico, ABS, controllo di stabilità, dischi da 394 mm all’anteriore e varie modalità di guida disponibili, anche per quietare un pochino il V8; quest’ultimo tasto farà un bel po’ di polvere. L’abitacolo si ispira alla Cobra originale, aggiungendo pelle, alluminio e un touchscreen al di sotto dei nostalgici quadranti analogici. Il brand inglese produrrà solamente 250 GT Roadster, per le versioni aspirate si parla di 240.000 sterline (circa 280.000 euro), mentre per la volumetrica si passeranno i 300.000 euro. Ben spesi, se riuscirete a domarla.