911 GT3 RS: da Manthey Racing una tonnellata di downforce
Se l’ultima Porsche 911 992 GT3 è un inno alla guida, la 992 GT3 RS è invece un inno ai vostri istinti da pilota più reconditi e maliziosi. Un mezzo così specialistico che la spontanea domanda è “come farà Porsche a fare ancora di meglio?”. È un interrogativo che ritorna alla presentazione di ogni GT3 RS, ma con l’ultima è seriamente problematico trovar risposta. Una possibile soluzione, tuttavia, l’ha anticipata Manthey Racing, storica scuderia Porsche (ora proprietà della stessa casa di Stoccarda) che negli ultimi mesi ha imperversato al ‘Ring con una 911 GT3 RS dall’aspetto temibile come mai prima d’ora; questa settimana è stata svelata in tutta la sua cattiveria, e promette risultati sbalorditivi.
TUTTA DEPORTANZA. Manthey ha rivisto e affinato una moltitudine di elementi sull’ultima 992, dall’aerodinamica ai freni, dalle sospensioni all’elettronica. L’estetica brutale evidenzia subito il fattore più importante della GT3 RS MR: la deportanza. A 285 km/h questo eccitante mostro verde produce 1000 (!) chili di deportanza, 140 in più rispetto al modello di serie raggiungendo lo stesso valore dell’hypercar W1 di McLaren. All’anteriore abbiamo uno splitter decisamente più pronunciato – che deve essere persino sostenuto da elementi in carbonio – e alette canard, al retro la trasformazione è ancor più aggressiva. Il lunotto posteriore sparisce per lasciar spazio ad un pannello in fibra di carbonio (il 25% più leggero) il cui compito è quello di sostenere un’immensa pinna da squalo.
PINNE E AERODISCS. Tale pinna, simile a quelle viste sulla Porsche 963 del WEC e sulla Koenigsegg Jesko, migliorerà sensibilmente il grip laterale senza intaccare la resistenza aerodinamica, in aggiunta le sei nuove alette installate sul tetto devieranno l’aria calda che giunge dal frontale lasciando che quella fresca arrivi fino al motore. La gigantesca ala posteriore cresce ancora di dimensioni grazie a estremità più ampie, necessarie per incrementare la deportanza del retro lavorando a braccetto con il diffusore rivisto dalla Manthey. Tocco finale sono gli ‘aerodiscs’ in fibra di carbonio che addobbano i cerchi dell’asse posteriore, ormai segno distintivo delle MR e utilissimi per ridurre la resistenza dell’aria; inoltre fanno tanta scena.
ASSALTO AL ‘RING. Per cooperare con tanta downforce le molle anteriori sono state irrigidite del 30% e quelle posteriori del 15%, inoltre sono stati rivisti i sensori delle ruote e del corpo vettura così che il ‘cervello’ delle sospensioni inviasse ai nuovi ammortizzatori informazioni persino più precise e repentine. L’impianto frenante guadagna nuove linee in acciaio e pastiglie da corsa, mentre su aerodiscs, fiancate e spoiler potrete richiedere la scritta ‘Manthey’ buona per qualche cavallo in più. In realtà il feroce flat six conserva i suoi 525 cavalli e 465 Nm di serie, ancor più sfruttabili grazie al kit della MR. Tutto questo bel vedere costa circa 120.000 euro, cifra che si tradurrà in alcuni secondi limati al ‘Ring rispetto al tempo di 6’44’’84 della GT3 RS di serie. Manthey, causa maltempo, non ha ancora completato un vero e proprio tentativo ufficiale, ma quando lo farà potrebbe scendere sotto i 6’40’’. Voi che dite?
