Fiat Coupé e barchetta, una favola romantica
Due Fiat sportive come non se ne vedono più da tempo. Derivate da meccaniche di grande serie come da tradizione per la casa torinese, certo, ma capaci di far vibrare le corde dell’emozione. È dedicato alle Fiat Coupé e barchetta (già, proprio con la “b” minuscola…) l’ultimo volume della collana Le Auto che hanno fatto la storia di Giorgio Nada Editore.
Fiat Coupé (1994)
VOCE AI PROTAGONISTI. A cura di Ivan Scelsa, il libro ripercorre con passione e accuratezza, senza lasciare nulla al caso, la genesi e gli sviluppi di entrambi i progetti, dai quali sono venute fuori due vetture dai numeri di vendita solo modesti ma oggi nel pieno di una seconda giovinezza, sempre più apprezzate dagli appassionati in cerca di macchine dalla personalità spiccata e in grado di dispensare forti emozioni nella guida senza dover per forza varcare i confini del mondo elitario (e precluso ai più) delle sportive di razza.
Fiat barchetta (1994)
DUE STORIE ROMANTICHE. Chris Bangle, Andreas Zapatinas, Stola, Maggiora… sono solo alcuni dei nomi importanti del mondo dell’auto che hanno contribuito a dare forma e sostanza alle Fiat Coupé e barchetta. Coinvolgendo i protagonisti di un’avventura tra le più romantiche e affascinanti nella storia recente della casa torinese, l’autore si addentra nei meandri più profondi di una preziosa miniera di aneddoti, retroscena e curiosità. Sono il vero valore aggiunto di un’opera di per sé completa ed esaustiva, in cui non si contano le immagini storiche e i bozzetti che, tappa dopo tappa, conducono il lettore alla scoperta del percorso creativo e delle vicende industriali che hanno trasformato in realtà il sogno di una 2+2 e di una spider alla portata di (quasi) tutti.
La Fiat Coupé nella potente versione Turbo Plus, prodotta nel biennio 1999-2000. Con 220 CV, il suo 2.0 a cinque cilindri sovralimentato mediante turbocompressore le consentiva di toccare i 250 km/h, rendendola la Fiat di normale produzione più veloce di sempre
SPECCHIO DI UN MONDO CHE NON C’È PIÙ. Una pagina dopo l’altra, scorrendo le fotografie, i disegni, gli spaccati tecnici, leggendo i racconti di chi le Fiat Coupé e barchetta le ha immaginate a partire da un foglio bianco e costruite, accompagnandole dai primi schizzi su carta alle luci della catena di montaggio, e poi sulle nostre strade, si schiudono i confini di un mondo dimenticato e per molti aspetti rimpianto da chi l’automobile la porta nel cuore. Un mondo che, nel pieno degli anni ’90, già volgeva inesorabilmente al tramonto, ma nel quale ancora l’arte, l’estro creativo si manifestavano in una delle forme più semplici e sorprendenti: il disegno a mano libera.
La Dedica, super sportiva disegnata da Aldo Brovarone e allestita sulla base della Fiat barchetta in un unico esemplare dalla carrozzeria Stola di Torino. Sotto il cofano anteriore si nasconde il motore della Fiat Coupé 2.0 Turbo 16V: potenziato a 262 CV, è in grado di spingere l’auto sul filo dei 270 km/h.
“PAZZA” IDEA. Pochi ma precisi tratti, linee decise e taglienti col potere di scatenare l’immaginazione, solchi leggeri che facevano sognare le Ferrari degli anni ’50 e ’60 e le vetture più belle di quell’epoca irripetibile. Così, da potenti suggestioni del passato, mescolate con coraggio e un pizzico di ribellione a un desiderio genuino di un luminoso futuro, sono nate le Fiat barchetta e Coupé. Due auto che, a distanza di quasi trent’anni, sanno ancora emozionare.
IL LIBRO
Ivan Scelsa
Giorgio Nada Editore
120 pagine
Prezzo: 32 euro
