La signora degli anelli: i segreti della nascita di un mito
Lo sviluppo delle Auto Union da competizione destinate a raggiungere fama imperitura iniziò nella città di Chemnitz, nella regione tedesca della Sassonia […].
“L’intero processo fu avviato da quella che, in un secondo momento, sarebbe stata meno coinvolta: la Wanderer-Werke AG (una delle quattro case che si unirono nella nuova Auto Union), che non solo aveva raggiunto ampia reputazione nel settore delle macchine da ufficio e utensili nel periodo precedente la prima guerra mondiale, ma che si era anche interessata in modo attivo alla costruzione di veicoli a motore. Non appena le vendite diminuirono al termine degli anni Venti, la Wanderer decise di ristrutturare a fondo la propria sezione automobilistica e abbandonò completamente la produzione di motocicli […].
Klaus-Detlof von Oertzen aveva contatti con lo studio di design conosciuto come Dr. Ing. h.c. F. Porsche GmbH, all’avanguardia nella costruzione di motori, vetture, imbarcazioni e aeroplani. Il suo direttore generale, Adolf Rosenberger, come von Oertzen, era un membro del locale Rotary Club. Quando fu fondato lo studio Porsche, il 24 novembre 1930, la sua prima commessa giunse proprio dalla Wanderer. Si trattava di progettare tre vetture completamente nuove con motori a 6 e a 8 cilindri, inclusa una versione sovralimentata. Il passo successivo di questa cooperazione avvenne nell’autunno del 1931 in occasione del Salone di Parigi, con la firma di un contratto per lo sviluppo e la costruzione di una vettura da corsa Wanderer su progetto Porsche […].
Nell’estate del 1932 la Wanderer-Werke AG cedette il settore automobilistico alla Auto Union, fondata da poco. La transazione incluse tutti i contratti validi in quel momento, cosicché l’azienda, ingrandita, si trovò coinvolta nel processo di sviluppo di una ora vettura da competizione insieme allo Studio Porsche […].
In una riunione con i suoi collaboratori, avvenuta il 15 novembre 1932, il progettista tedesco avviò lo studio per lo sviluppo di una nuova auto da competizione che sarebbe stata equipaggiata con un propulsore V16 di circa 4,4 litri sovralimentato mediante compressore Roots. Il motore sarebbe stato collocato dietro il pilota, spostando in avanti il sedile di guida, mentre il serbatoio carburante sarebbe stato posizionato esattamente nel baricentro della vettura. Nessuna attenzione particolare fu dedicata al telaio, che avrebbe adottato i tradizionali elementi costruttivi come lo chassis tubolare, le molle a balestra e gli ammortizzatori a frizione. L’elemento più rivoluzionario nel progetto Porsche era chiaramente la posizione del motore, che aumentava il peso gravante sulle ruote motrici, riducendo le perdite di aderenza dei pneumatici sul fondo stradale. Anche l’uso di un motore a 16 cilindri era una caratteristica piuttosto insolita […].
L’8 novembre 1932 Porsche fondò la Hochleistungsfahrzeug GmbH con l’intento di passare dalla fase progettuale alla realizzazione di una vettura pronta a gareggiare. Il capitale iniziale ammontava a 30.000 marchi, e direttore generale era Karl Rabe collaboratore di Porsche […]”.
Peter Vann
Giorgio Nada Editore
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