Ti provoca e poi non ti dice mai di no
NON SOLO POTENZA IN PIÙ. La versione Performante non rappresenta solo un aggiornamento della Urus a quattro anni dal lancio, perché oltre a un leggero aumento della potenza rispetto alla prima edizione – 16 CV in più che portano il totale a 666 – mostra sviluppo tecnico approfondito e affinamento complessivo che rendono la vettura più guidabile anche agli estremi opposti: pista e sterrato.
CARBONIO E TITANIO. Tutte le modifiche sono state studiate per aumentare le prestazioni e migliorare l’efficienza. Per ridurre il peso di 47 kg – ora sono 2150 – utilizza molta fibra di carbonio lasciandola a vista sul cofano e sul tetto. Il frontale ha un paraurti con spoiler maggiorato e nuova forma, differenti prese d’aria, con i relativi “baffi” che deviano l’aria verso i condotti per raffreddare i freni, e i conseguenti sfoghi dietro i passaruota anche posteriori. Sulla sommità del lunotto c’è uno spoiler in carbonio di maggiori dimensioni con incidenza regolabile manualmente, ben raccordato con il tetto. E dietro cambia anche il diffusore sotto il paraurti, dalle estremità del quale fuoriescono i terminali del sistema di scarico Akrapovič in titanio.
STERZO INTEGRALE. I 666 CV sono erogati a 6000 giri, mentre il picco di coppia massima di 850 Nm si raggiunge a 2300 giri e resta costante fino a 4500. Con la riduzione del peso – ottenuta togliendo 10,4 kg con l’impianto di scarico in titanio, 7,3 con l’uso del carbonio, 6,3 con i nuovi cerchi e 5 con rivestimenti dell’abitacolo più leggeri – Urus Performante consegue il rapporto peso-potenza di 3,2 kg/CV decisamente buono per la categoria. C’è anche un’evoluta ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno grazie a un nuovo differenziale Torsen centrale con rapporti variabili tra la fase di trazione e di rilascio, per aumentare la guidabilità, mentre il differenziale posteriore autobloccante è ora a controllo elettronico. Entrambi permettono il pieno sfruttamento della modalità di guida aggiuntiva “Rally”, che si avvale delle ruote posteriori sterzanti. L’aerodinamica rivista ha aumentato il carico globalmente dell’8%, ma solo al posteriore fa segnare addirittura un + 38%, senza penalizzare efficienza e prestazioni: lo scatto sullo 0-100 richiede 3,3 secondi, mentre la velocità massima è di 306 km/h. Ed è notevole anche la capacità frenante: da 100 km/h ci si ferma in 32,9 metri.
EFFICACE ANCHE IN PISTA. Durante la prova in pista a Vallelunga è emerso qualche limite di visibilità sui tornanti e, in particolare, al “Tornatino”, causato dai montanti del parabrezza. Abbiamo selezionato subito la modalità “Corsa”, che lascia qualche libertà pur non disattivando tutti i controlli. Ci ha stupito subito l’elasticità dell’erogazione: piena e corposa, con la coppia che spinge fino allo scatenamento della massima potenza. Più che l’aumento di cavalleria, che è poco avvertibile, sorprende di più l’assetto, con molle meccaniche (anziché pneumatiche come sulla Urus “normale”). L’insieme interagisce con lo sterzo dalla precisione chirurgica e con l’eccellente ripartizione e gestione della trazione, permettendo di portare al limite Urus Performante con grandi accelerazioni laterali e longitudinali, praticamente senza beccheggio, con tanta tenuta e stabilità. Andando oltre, le correzioni restano naturali e la reattività è immediata. L’impianto frenante è di livello elevatissimo e premette di frenare con gran decisione dalle velocità più elevate. Tutti elementi che confermano la scelta di Lamborghini di non puntare solo alla potenza da record – in Aston Martin. una casa concorrente, avrebbero scommesso che la nuova Urus sarebbe andata oltre il primato della loro DBX707, appunto con 707 CV – ma di ottenere rendimenti alti e, soprattutto, facilità e piacere di guida. Non solo in pista…
SULLO STERRATO COME IN UN RALLY. Forse solo qualche sceicco o qualche avventuroso americano oserà portarla sullo sterrato, ma anche fuori dall’asfalto la Performante sa realmente stupire. Qui l’inedita modalità “Rally”, che lascia libero il retrotreno di divagare, per una serie di sovrasterzi, anche lunghi e stabili, consente un perfetto controllo e un riallineamento istintivo. Condizioni che inducono a spingere, sentendo crescere il divertimento, perché la confidenza è quasi immediata. Nell’uso fuoristrada “tradizionale” o meno dinamico, si rimpiange l’assenza della sospensioni sollevabili, ma se il fondo non è troppo accidentato, il piacere è sempre è assicurato. Anche sulla cattiva strada.
SOVRAPPREZZO IMPORTANTE. La Urus Performante si porta al vertice della gamma. Costa, al netto delle opzioni e delle ricchissime possibilità di personalizzazione del programma “Ad personam”, la bellezza di 262.618 euro, cioè 27.600 euro in più della altrettanto nuova versione S. Ma servono comunque altri 3660 se si vuole la configurazione interna con quattro poltroncine singole al posto di quella a cinque posti. A questo punto – dopo la Performante e la Urus S, anch’essa con 666 CV – per il completamento della gamma, occorrerà attendere l’anno prossimo, quando arriverà la versione ibrida plug-in.