Strade leggendarie: la Tremola con la Hyundai i30 N
Ci sono tre modi di attraversare le Alpi Lepontine, in Svizzera, sull’asse nord-sud: attraverso i 17 chilometri del tunnel della A2 che dal confine italo-svizzero di Chiasso arriva a quello svizzero-tedesco di Basilea; la superstrada del Gottardo da Airolo a Goeschenen, dove diventa “larga” come una strada di montagna; l’antica strada della Tremola, con i suoi tratti acciottolati così caratteristici e una quarantina di tornanti che si rincorrono da Airolo al Passo del San Gottardo, a 2106 metri sul livello del mare, prima di terminare poco dopo il valico, dove l’itinerario storico si unisce alla superstrada.
TORNANTI IN ALTA QUOTA. La strada della Tremola, che nei primi chilometri incrocia su piani diversi la superstrada, è il più lungo monumento viario della Svizzera e figura nell’inventario delle vie di comunicazione storiche della Confederazione Elvetica. Il Passo della Tremola è molto meno affollato rispetto ai due itinerari più moderni, spesso intasati da camion, autobus turistici, bus postali oltre alle auto e alle moto. Vi troverete a incrociare prevalentemente vetture sportive con la capote abbassata e mezzi a due ruote, biciclette comprese, visto che la strada storica richiama molti appassionati di ciclismo, per i quali rappresenta di fatto l’unico percorso sicuro per valicare le Alpi. Superata Airolo a quota 1175 metri sul livello del mare, la cittadina più settentrionale del Canton Ticino, ultima propaggine italofona prima di entrare nel Canton Uri di lingua tedesca, e raggiunto il Museo del Gottardo, non si trovano altri centri abitati prima del valico. Al contrario la strada propone alcuni slarghi nei punti più panoramici che permettono di effettuare una sosta senza ostacolare il traffico.
24 “U” DA BRIVIDI. Questa celebre strada a serpentina, che si adagia sul versante sinistro della Val Tremola, nacque con la costruzione della strada carreggiabile sul passo del San Gottardo. Nel suo tratto più spettacolare la Tremola supera su una lunghezza di 4 chilometri un dislivello di 300 metri in 24 tornanti, ognuno dei quali ha addirittura un proprio nome. La strada del passo fra Göschenen e Airolo è stata progettata da Francesco Meschini e costruita fra il 1827 e il 1830 (i lavori di ampliamento delle vie di accesso da Basilea e da Chiasso erano già iniziati attorno al 1810). Oggi la Tremola ha l’aspetto che aveva nel 1951, al termine della sua ricostruzione. La strada è larga da 6 a 7 metri ed è affiancata da muri di sostegno alti fino a 8 metri. Conserva una parte dei vecchi muretti a secco, una parte consistente del lastricato in granito, come pure le pietre chilometriche. Sono invece scomparse le due case cantoniere. La prima, fino alla sua distruzione nel 1989, si trovava all’imbocco della Val Tremola. La seconda era posta più in alto, sotto Voltone. Nel 1874 fu distrutta da una valanga e in considerazione dell’imminente apertura della galleria ferroviaria del Gottardo, nel 1882, non venne ricostruita.
IMPERDIBILE PER GLI AMANTI DELLA BELLA GUIDA. Nel 1882 fu inaugurato il famoso tunnel della Ferrovia del Gottardo assieme alla Ferrovia diretta del Gottardo, mentre quasi 100 anni più tardi fu la volta della galleria autostradale. Eppure, coloro che passano sempre nei tunnel rischiano di perdersi le cose essenziali. Almeno una volta si dovrebbe imboccare il percorso storico che attraversa la Gola della Schöllenen e l’arida Valle di Orsera per raggiungere il valico: che sia a piedi, che sia su un nostalgico autopostale o su un tiro a cinque come ai tempi della famosa posta del San Gottardo nel XIX secolo.
L’ARTE DELL’EQUILIBRIO. Per affrontare la scalata al Gottardo lungo l’antica strada della Tremola abbiamo scelto la Hyundai i30N Performance, una cinque porte ad alte prestazioni che, con i suoi 280 CV, si pone come diretta rivale delle tedesche Ford Focus ST (280 CV), BMW 128 ti (265 CV) e Volkswagen Golf GTI (245 CV) e della spagnola Cupra Leon VZ (300 CV). Nella variante con cambio a doppia frizione e 8 rapporti che abbiamo guidato la i30N mette a disposizione un cocktail equilibrato tra prestazioni e comfort, con tutti i vantaggi dell’assenza del terzo pedale, che nei noiosi tratti in coda che abbiamo dovuto affrontare prima di Airolo, a essere sinceri, non ci è mancato affatto.
SI MANGIA LE CURVE IN UN BOCCONE. Premesso che le strade nazionali svizzere con limite di velocità a 80 km/h non sono l’ideale per mettere alla frusta le compatte sportive come la i30N Performance, la cinque porte coreana si è rivelata molto divertente e composta anche nelle situazioni di guida più concitate, forte del differenziale anteriore a slittamento limitato che “tira” letteralmente fuori dalle curve l’auto, che si “divora” anche i tratti di strada più irregolari, mentre l’erogazione del “duemila” turbo 16 valvole può essere gestita con tre differenti mappature (N Power Shift, N Grin Shift e N Track Sense Shift) selezionabili dal tasto N sulla razza destra del volante, con l’opzione NGS (N Grin Shift) che aumenta temporaneamente di 10 CV la potenza per una durata di 20 secondi, mentre con quello sinistro si naviga tra le modalità di guida, scoprendo che in Eco questa i30N da 280 CV – alle andature consentite dalle autostrade svizzere – consente di percorrere, stando al computer di bordo, anche 15-16 km/litro. Non la si sceglie certo per questo, ma si tratta di un’altra dote che fa piacere scoprire nell’impiego quotidiano meno esasperato.