RS6 Avant Performance: passano gli anni ma resta una certezza
UNICA E INIMITABILE. Quando si parla di station wagon ad alte prestazioni, la mente va subito a lei: la RS6 Avant. Quattro anni fa è stata presentata la generazione attuale, che già ha spostato piuttosto in alto l’asticella del look. Un’Audi così cattiva, in effetti, non si vedeva dai tempi della RS2, la capostipite di tutte le “RennSport”. Quella che siamo andati a provare in California, invece, è la sua evoluzione, ovvero la versione RS6 Avant Performance, che aggiunge 30 CV (da 600 a 630), 50 Nm (da 800 a 850) e una serie di dettagli che raggiungono il massimo con il pacchetto Dynamic Race. Costa 148.900 euro, cioè circa 10 mila in più rispetto alla RS6 Avant “normale” ed è già disponibile in Italia.
COME UNA SUPERCAR. Il V8 4.0 TFSI bi-turbo della RS6 Avant Performance permette alla station wagon tedesca di scattare da 0 a 100 km/h in due decimi in meno – 3,4 secondi – e di raggiungere i 200 km/h in meno di 12. La velocità massima è autolimitata elettronicamente a 280 km/h, ma può salire fino 305 km/h con il pacchetto Dynamic Plus (11.950 euro), che comprende anche i dischi carboceramici e l’impianto di scarico RS. Che diventa godibilissimo perché la Performance ha i rivestimenti insonorizzanti ridotti, con un risparmio di peso di 8 kg. Il cambio è automatico a 8 rapporti è stato velocizzato, mentre la trazione integrale permanente quattro invia più coppia al retrotreno: il 60% in condizioni normali e fino all’85% se necessario.
DYNAMIC RACE. Altre dotazioni della RS6 Avant Performance sono lo sterzo integrale dinamico (abbina la sterzatura dinamica sull’assale anteriore e la sterzatura sull’assale posteriore mediante un sistema a vite e tiranti trasversali) e il differenziale posteriore sportivo. L’impianto frenante con i dischi carboceramici comprende dischi anteriori da 440 mm di diametro e posteriori da 370 mm, “lavorati” da pinze a 10 pistoncini per un risparmio totale di peso di 34 kg. C’è poi il pacchetto Dynamic Race (13.450 euro) che, a quanto previsto dal Dynamic Plus aggiunge l’assetto sportivo con Dynamic Ride Control, che include la compensazione integrata del rollio e del beccheggio e utilizza molle in acciaio e ammortizzatori con tre diverse tarature. Di serie la RS6 Performance monta cerchi da 21 pollici, ma a richiesta (e bisogna “investire” almeno altri 5320 euro) è possibile avere cerchi da 22 pollici alleggeriti (-5 kg ciascuno) gommati con pneumatici Continental SportContact 7.
GUIDA PULITA. Con in mente tutte queste caratteristiche, partiamo e affondiamo il gas. Il motore è la prima cosa che colpisce. L’accelerazione della RS6 Avant Performance è da “pugno nello stomaco”, con gli organi interni che cercano di scambiarsi di posizione. Dal punto di vista dinamico, la lunghezza e il passo di quasi 3 metri danno grande stabilità. In inserimento, in ogni caso, non bisogna strafare perché il muso tende a prendere il sopravvento. Meglio trovare la giusta velocità che eviti alla RS6 Performance di allargare la traiettoria troppo presto. È un gioco di attese, visto che la spinta del posteriore non è sufficiente a far girare l’auto innescando un utile sovrasterzo, così come lo stesso retrotreno è poco incline ad allargare in ingresso curva.
SUI BINARI. Insomma, anche la RS6 Avant Performance continua ad andare “sui binari” nel senso stretto del termine e quando non ci va più, è perché ha iniziato a sottosterzare. Anche i trasferimenti di carico vanno gestiti con fluidità: è necessario trovare bene l’appoggio e riaccelerare con la giusta progressività. In altre parole, bisogna guidare in modo molto pulito, sfruttando l’immensa coppia e la motricità in uscita di curva. Così facendo la RS6 si merita del tutto il nome Performance.
C’È ANCHE LA RS 7 PERFORMANCE. Ma chi non amasse le station wagon, può considerare anche la RS7 Sportback Performance: la meccanica è esattamente la stessa della RS6 Avant Performance, così come le prestazioni, ma l’aspetto è quello di una grossa coupé a 5 porte. Però costa un po’ di più: da 155.300 euro.