
Range Rover Sport: quando plug-in è meglio di un V8
DINAMICA E MAI SCOMODA. L’avete letto nel titolo e lo confermiamo: da guidare l’ibrida ricaricabile P510e, col suo 3.0 turbo a sei cilindri in linea aiutato da un motore elettrico, è più gratificante della “muscolosa” P530, che sotto il cofano nasconde un 4.4 V8 biturbo della BMW. Ma andiamo con ordine e ripartiamo da cosa è la nuova Range Rover Sport. Si tratta della versione più “dinamica” della Range Rover: è più corta di 10 cm, fermandosi a quota 495, ne sfrutta la base meccanica e i motori ma ha una diversa taratura delle sospensioni, leggermente più sportiva.
STERZA ANCHE DIETRO. Già ordinabile con prezzi da € 95.300, la Range Rover Sport può montare motori 3.0 a sei cilindri in linea (progettati e prodotti dalla stessa Jaguar-Land Rover) o un 4.4 V8 da ben 530 CV di origine BMW. I primi sono disponibili sia in versione ibrida mild a gasolio (249, 300 o 350 CV), sia plug-in a benzina (441 o 510 CV). Tutti sono abbinati alla trazione integrale e al cambio automatico a otto rapporti della specialista ZF. Non mancano poi le raffinate barre antirollio attive, le sospensioni pneumatiche e, per la prima volta su questo modello, le ruote posteriori sterzanti. Queste ultime, più che per migliorare l’agilità nei percorsi tortuosi, sono finalizzate ad aumentare la manovrabilità (sotto i 50 km/h sterzano controfase rispetto a quelle anteriori) e la stabilità in velocità (seguendo la direzione delle anteriori).
GRANTURISMO A RUOTE ALTE. Anche il comportamento stradale è da Range Rover: niente reazioni scomposte (anche perché l’Esp interviene abbastanza presto) e tanto comfort nonostante le prestazioni di cui l’auto è capace. Non si pensi infatti a un assetto “di marmo”: la Sport assicura un ottimo assorbimento perfino nella modalità di guida Dynamic e un po’ di sano rollio, quello che aiuta a percepire i limiti della vettura, è sempre presente. In pratica, poco “dramma” e tanta efficacia, tanto che si possono tenere medie molto elevate senza alcuno sforzo.
TANTA STRADA A CORRENTE. Le note positive proseguono sul fronte della guidabilità: la Range Rover Sport è già un “peso massimo” e i 300 kg in più della plug-in (2735 contro 2430 kg per la V8) quasi non si notano quando si tratta di affrontare curve e controcurve. A batterie cariche, l’autonomia ufficiale in elettrico è di ben 111 km: merito dei maxi accumulatori da 31,8 kWh realmente usabili, che si possono ricaricare non solo con la corrente alternata delle colonnine più diffuse (fino a 7kW), ma anche con quella continua degli stalli super-rapidi (l’auto accetta fino a 50 kW). Il propulsore a elettroni eroga 143 CV e permette di toccare i 140 km/h. Peccato solo che non si possa decidere quanto freno motore (e quindi quanta corrente recuperare) usando le palette del cambio: alcune rivali offrono questa possibilità.