Polestar 2 Performance Pack: brivido silenzioso
ANCHE IN ITALIA. Da settembre 2022 il marchio svedese 100% elettrico Polestar, legato a doppio filo con la Volvo, debutterà sul mercato italiano. Per farlo, una crossover di formato intermedio a elevate prestazioni e di collocazione “premium”, caratterizzata dalla formula di vendita esclusivamente online: si chiama Polestar 2 (la Polestar 1 è una coupé ispirata alla Volvo S90 nello stile) e l’abbiamo provata sulle strade svizzere attorno a St. Moritz.
LA CHIAVE È NEL TELEFONO. La “dematerializzazione” del processo di acquisto prosegue con la fase di avviamento della Polestar 2: non c’è il tradizionale blocchetto e neanche il pulsante Start/Stop Engine: la vettura prende vita semplicemente sedendosi al volante con la chiave-transponder elettronica in tasca o in mano, la stessa che fa sbloccare le serrature per prossimità. La Polestar 2 è fra le prime auto a non avere le chiave d’accensione, sostituita da una chiave virtuale memorizzata nello smartphone: ciò è utile per i servizi di car sharing o per il noleggio a breve, in quanto diversi utenti possono fruire dell’auto ricevendo la chiave virtuale dopo il pagamento. Questo sistema è ancora poco diffuso, ma rappresenta una grande comodità per esempio per chi noleggia auto per lavoro, che non deve più recarsi nell’ufficio di una società di noleggio prima di lasciare la stazione o l’aeroporto (tutto avviene dallo smartphone).
COMPATTA, CON LA CODA LUNGA. Superato il momento traumatico e prese le misure con gli ingombri della Polestar 2, che misura 461 cm in lunghezza e 180 cm in larghezza (è più compatta della Tesla Model 3 e dell’Alfa Romeo Giulia) ma che a causa della coda alta e del lunotto inclinato non offre una visibilità posteriore eccezionale, inizia il bello: la Polestar 2 AWD mostra uno scatto e un allungo poderosi (da 0 a 100 km/h in 5 secondi netti, come dire che sulle strade engadinesi della prova bastano 5 secondi per perdere la patente…) mentre lo sterzo è sempre comunicativo al punto giusto e mostra sensibilità e leggerezza di gran pregio, con le due caratteristiche che si sublimano senza scendere a compromessi. L’abitacolo della Polestar 2 si presenta ben realizzato: qualità impeccabile, stile di ispirazione Volvo, tunnel alto e avvolgente e qualche licenza in tema di sobrietà, con le cinture di sicurezza giallo-oro coordinate con le pinze dei freni che magari non sono in linea con i gusti del cliente italiano. Sono una caratteristica esclusiva del Performance Pack, oltre alle ruote in lega con foggia delle sei razze a “Y” da 20 pollici, agli ammortizzatori Ohlins e alle pinze dei freni Brembo coordinate giallo-oro. I materiali sono all’insegna della sostenibilità, perché la Casa svedese ha fatto sì che non ve ne siano di provenienza animale, nell’ottica di rendere più “green” la sua crossover elettrica. Il quadro strumenti è digitale e un grande schermo di 11 pollici sospeso (a differenza di quello della Volvo XC90, che è integrato) occupa la consolle centrale, montato in verticale per ospitare più contenuti multimediali.
PIANALE XC40. Il pianale CMA della Polestar 2 è lo stesso di altre Volvo compatte, a partire dalla XC40. Le 27 batterie agli ioni di litio accumulano 78 kWh di energia elettrica e sono alloggiate nel pavimento, soluzione che permette di abbassare il baricentro, migliorare la guidabilità e non sottrarre spazio a persone e bagagli.
Le pile alimentano due motori elettrici, uno per asse, che migliorano l’erogazione della potenza e danno origine alla trazione integrale, il tutto senza un ingombrante albero di trasmissione a collegare i due assali: il pavimento della Polestar 2 è piatto all’interno, senza il tunnel a sottrarre spazio ai piedi del passeggero posteriore centrale. La “cavalleria” dei motori è notevole per un’auto di queste dimensioni: la Polestar 2 eroga 300 kW (pari a 408 CV) e 660 Nm, per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi. L’autonomia dichiarata è di 500 km con una carica completa delle batterie.
L’elevata potenza, la trazione integrale e la buona distribuzione dei pesi, dettata dal motore per asse e dalle batterie “annegate”, giocano a favore del comportamento di guida, che viene esaltato in chiave se non sportiva, dinamica, dal Performance Pack già citato.
BRILLANTE MA “PIATTA”. Un fatto è però certo: al di là dei dati vertiginosi di potenza e coppia, le sensazioni di guida delle vetture elettriche, anche di pregio come la Polestar 2 Performance Pack tendono a equipararsi e soprattutto non prevedono quelle sfumature che la pura sonorità di un 6 cilindri in linea termico riesce a offrire, con la sua dose di emozioni, distinguendosi da un muscoloso V8 o da un ruvido 4 cilindri.
SI COMPRA SOLO ONLINE, LISTINO CONCORRENZIALE. Quanto al listino, per la “nostra” Dual Motor Long Range Performance Pack occorre spendere 57.500 euro, mentre l’entry level della gamma Polestar 2 si posiziona a 45.500 euro per la versione Standard Range Single Motor a 2 ruote motrici. Si sale poi a 48.500 euro con la Long Range Single Motor e a 51.500 ero per la Long Range Dual Motor. Acquistando il Plus Pack a 4.500 euro si può anche avere la pompa di calore integrata, utile soprattutto a chi vive in zone molto fredde, assieme al tetto panoramico, all’impianto audio Harman Kardon e altri dettagli di prestigio. Per avere tutti i sistemi di assistenza di guida bisogna invece puntare sul Pilot Pack a 3.500 euro.