Morgan Super3: manca una ruota o sbaglio?

Morgan Super3: manca una ruota o sbaglio?

QUANDO UNA RUOTA È DI TROPPO. A tre ruote, come agli inizi. Senza portiere e senza parabrezza, sempre come agli inizi. La britannicissima Morgan (che però è controllata dall’Investindustrial di Andrea Bonomi e guidata dal 53enne milanese Massimo Fumarola, con trascorsi in Iveco, Ferrari, Audi e Lamborghini) punta sullo “slowmotoring” e lancia la Super3. Che, appunto, è un ritorno alle origini del marchio, il cui quartier generale si trova a Malvern, lo stesso da oltre un secolo (113 anni per la precisione). Perfino alcuni degli attrezzi impiegati per la fabbricazione, rigorosamente a mano, si trovano nell’officina da quando è stata costruita.

Morgan Super3TRE CILINDRI FORD. La Morgan Super3 è una “3-wheeler”, per dirla all’inglese, cioè un triciclo motorizzato, con un 1500 aspirato Ford, ma non è certo una macchina per fare tutto ciò che si vuole. È anticonvenzionale, almeno secondo i parametri attuali, ed è “romantica”, perché regala emozioni perse con gli anni. A cominciare dal piacere di spostarsi, di guidare veramente a contatto con l’ambiente, nel bene (l’esplosione dei colori e dei profumi della natura, ad esempio) e nel male (un acquazzone improvviso).

Morgan Super3SERVE AGILITÀ. Le prime divertenti “difficoltà” poste dalla nostra prova della Super3, avvenuta proprio in quel di Malvern, nel Worcestershire, cominciano con il prendere posto nell’abitacolo, all’interno del quale ci si deve letteralmente infilare con una buona dose di flessibilità. Poi si regola la pedaliera, anziché spostare volante o sedile. Quindi ci si comincia a interrogare sulle difficoltà della guida a destra, ma per fortuna quelli di Morgan si mettono davanti e “fanno strada”.

DURA E PURA. Ogni manovra equivale a un esercizio in palestra: del servosterzo neanche a parlarne (figurarsi di sistemi di assistenza alla guida o “dettagli” come autoradio o navigatore). Anche i pedali – naturalmente tre, perché la Super3 non ha la trasmissione automatica – sono duri: per frenare, accelerare e cambiare occorre spingere a fondo.

Morgan Super3PASSA I 200, IN TEORIA. Il clima è insolitamente poco autunnale in questa parte dell’Inghilterra, a poco più di un’ora di macchina da Birmingham e anche a meno da Stratford on Avon, che ha dato i natali a William Shakespare, o dall’affollata (di turisti) Broadway. Le descrizioni fanno parte dell’esperienza di guida: perché lo “slowmotoring” cui si ispira il costruttore è proprio questo. Guidare per il puro piacere di farlo. Non per andare a fare la spesa: sulla Super3 o si porta qualcuno sul sedile a fianco o si portano gli acquisti, perché il bagagliaio praticamente non c’è, a meno di non ricorrere alla lista degli accessori per mettersi in condizione di trasportare qualcosa in tasche e reti. Non certo per portare i bambini a scuola: al massimo uno, ma solo se il tempo lo consente, perché non esiste la capote. Non per raggiungere velocità siderali: quella dichiarata è di 209 km/h (il motore vale 118 CV e 150 Nm), ma già a 100 pare di essere Tazio Nuvolari, perché ci sono solo due cupolini che limitano ben poco i flussi dell’aria (o dell’acqua o delle emissioni).

FA SIMPATIA. Abbiamo le cinture di sicurezza, ma non il casco, sebbene alla Morgan lo consiglino per l’autostrada. Che peraltro evitiamo accuratamente perché non è l’ambiente “naturale” della Super 3. Si guida a contatto con la strada e quando ci si ferma si può toccare l’asfalto con la mano, solo sporgendola fuori dall’abitacolo. La gente guarda e sorride. “Chi guida una Morgan risulta automaticamente simpatico”, aveva avvisato Fumarola. Difficile immaginare che lungo l’itinerario ci siano solo comparse stipendiate dal costruttore per trasmettere questa sensazione.

Morgan Super3DA DIFETTI A PREGI. Sulla Super3 piace tutto ciò che su un’altra macchina darebbe fastidio, soprattutto considerando i 56.000 euro di prezzo, che non sono pochi: il fruscio (un eufemismo), il rumore del motore, la ruvidità del cambio e via elencando. Per questo è una macchina romantica. Si può viaggiare anche veloce (limiti permettendo), ma non viene voglia di farlo. La mancanza di una ruota non influisce, non ad andature normali almeno, sulla stabilità del veicolo. Che tiene bene le curve ma non è particolarmente generoso sul fronte del comfort, perché le sospensioni sono dure e dopo aver capito come reagiscono già alla prima buca, viene spontaneo sollevarsi a quelle successive, come in genere si fa in moto, per ammortizzare meglio i contraccolpi. Leggerissima (appena 635 kg a secco perché è costruita in alluminio) è comunque equilibrata perché il peso è ben distribuito lungo i 3,58 metri di lunghezza per appena 1,13 di altezza.

IN VENDITA ANCHE DA NOI. I consumi dichiarati sono i 7 litri per 100 chilometri, ma considerata l’impostazione della Super3 è difficile viaggiare a velocità in grado di farli lievitare oltre questa soglia. Non è un paradosso descrivere questa macchina parlando di ciò che si percepisce – dal profumo dell’erba del prato appena tagliata, a quello del letame appena sparso – perché questo è il suo Dna. Questo è lo “slowmotoring”. Questa è Morgan. E per chi volesse farci un pensiero, l’importatore ufficiale per l’Italia è Romeo Ferraris di Opera, in provincia di Milano.

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