Ghibli Hybrid, la prima elettrificata del Tridente
La Maserati Ghibli è stata appena rinnovata e tra le novità spiccano l’adozione del sistema multimediale di ultima generazione – molto bene! – e l’arrivo di una piccola unità benzina, ibrida, in sostituzione del Diesel. Il motivo è noto, quello di ridurre emissioni e CO2, e così dalla banca degli organi del Gruppo FCA è stata presa la base di un 2.0 benzina ed è stato riprogettato tutto il resto ex novo per dare l’abbrivio all’elettrificazione della gamma Maserati (ne parliamo qui in dettaglio). Cominciando da questa nuova Ghibli Hybrid.
DUE COSE SU TUTTE. Per raccontarla nei dettagli abbiamo realizzato il video che trovate qui sopra e, sopratutto, l’abbiamo guidata. L’effetto? Una sorpresa, per due ragioni: la prima è che l’assetto della Ghibli Hybrid è esaltato dalla nuova leggerezza dell’anteriore, visto che ora là davanti grava ‘solo’ il peso di un quattro cilindri. L’ottimo lavoro svolto sulle sospensioni (a controllo elettronico) permette di sfruttare tutti e 330 i cavalli anche quando le strade non sono dei biliardi; infatti l’asfalto viene copiato egregiamente dalle ruote: con poco rollio e l’aplomb che si deve tenere su una berlina del Tridente. La seconda ragione è che questa Ghibli è un Highlander: è sul mercato da otto anni eppure la sua linea non pare appannata dal tempo; lo stesso vale per l’abitacolo che ora, all’ottimo livello di finitura (restano qua e là piccole pecche ci ricordano che si tratta di un’auto – diciamo così – meno industriale di altre) esiste anche una controparte legata all’intrattenimento, che è di prima qualità. Sia per fruibilità sia per possibilità d’interazione.
MOTORE SVEGLIO. Come accennato, i cavalli sono 330. Rispetto all’unità di partenza, il turbo è maggiorato; sopratutto i nuovi materiali impiegati per il basamento e per la testa in lega leggera assicurano la ‘tenuta’ di questo piccolo motore nonostante l’abbondanza di cavalli. Al turbo di grandi dimensioni gli ingegneri del Maserati Lab hanno abbinato un secondo compressore elettrico alimentato direttamente dell’impianto elettrico a 48 V. Pronto ad entrare in azione già al minimo, funziona fino ai 3500 giri e alla guida il risultato è evidente: il duemila spinge con grande linearità in un crescendo molto interessante. Ad aiutare la sensazione di agilità che si riscontra a ogni partenza, anche il motogeneratore collegato alla cinghia dei servizi: in frenata ricarica la batteria che alimenta il compressore elettrico, in accelerazione ‘rilascia’ energia per agevolare lo sprint. L’allungo non è da super sportiva – la linea rossa è a 5900 giri – ma alla voce ‘prestazioni assolute’, il Tridente ha altre armi. Come la nuova Ghibli Trofeo, il modello che sotto al cofano nasconde un otto cilindri biturbo: 580 cv per un’esperienza… potente.
PRESTAZIONI E CONFORT. Ma la Ghibli Hybrid è senza dubbio l’attrattiva più interessante per la qualità delle innovazioni introdotte. Nonostante si stia parlando di un’auto ibrida, anche qui resta intaccato la liaison tra Tridente e biturbo. In qualche modo, i tempi cambiano, ma la passione per la doppia sovralimentazione, a Modena, non passa… L’insonorizzazione è di primo livello, da vera berlina di lusso: insieme alle sospensioni attive, quello che accade fuori dall’abitacolo viene percepito appena. Il sistema micro ibrido a 48V si occupa poi di estendere e ‘smussare’ l’utilizzo dello start&stop nel traffico: la Ghibli si spegne ancora prima di essersi fermata e la riaccensione avviene in maniera impercettibile non appena si rischiaccia l’acceleratore. In questo modo si abbassano anche le emissioni e si riducono i consumi: certo le percorrenze chilometriche garantite dai ‘vecchi’ tremila Diesel difficilmente sono alla portata di questa Hybrid, ma – guidando con molta attenzione – si possono fare anche gli 11 km/l. Non male per una berlina da 1878 kg di peso che accelera da 0 a 100 km/h in 5”7 – la migliore Ghibli Diesel ne impiegava 6”3 – e che raggiunge i 255 all’ora di velocità massima.
RICCA E ORA ANCHE MODERNA. Se tutte le principali novità hanno riguardato la meccanica, anche il design e la tecnolgia di bordo della Ghibli Hybrid (ma anche di tutte le altre versioni) è stata rivista nei dettagli per rimanere al passo con i tempi. In particolare il nuovo sistema multimediale touchscreen ‘Maserati Intelligent Assistant’ da 10,1” è un avanzamento epocale rispetto al precedente infotainment: è connesso a internet (funge anche da hot spot wi-fi) e completo di tutte le connessioni agli smartphone. Notevole la qualità dei materiali utilizzati per gli interni (tra le firme di lusso, quella di Ermenegildo Zegna), senza contare le infinite possibilità di personalizzazione offerte dal neonato programma Maserati Fuoriserie.
CHE COSA RAPPRESENTA? Anche nei prezzi la Maserati Ghibli Hybrid si sovrappone alle fuoriuscenti Diesel: si parte da circa 74mila euro per la ‘base’ che diventano circa 86mila per le più ricche versioni GranLusso e GranSport. La Ghibli Hybrid è una Maserati da godere tutti i giorni per rendere un po’ più comode e speciali le trasferte di lavoro e il traffico cittadino. Un’anticipazione di quello che con tutta probabilità sarà il domani non solo della Maserati, ma di tutte le auto di lusso: un futuro un po’ meno rumoroso, ma altrettanto veloce.
