L’AMG GT 63 S E Performance pesa come una suv e allora?
Avvolto nella bambagia dei sedili della Mercedes AMG GT 63 S E Performance che mi massaggiano dolcemente, ascoltavo intorpidito il monotono rumore di rotolamento dei maxi pneumatici (295/30 R 21 davanti e 305/30 R 21 dietro) sull’asflato bello liscio delle strade tedesche. A 100 km/h è più presente del ronfare del V8 a basso regime. Intanto pensavo, sì ripensavo alle parole dei due ingegneri che poco prima, in quel di Affalterbach, mi avevano spiegato la complessità meccanica di questa gran turismo ibrida plug-in (un giocattolino da 238.596 euro). Oltre alla potenza combinata di 816 CV del 4.0 V8 biturbo (612 CV) e del motore elettrico (204 CV) scaricati sulle quattro ruote motrici, un altro numero mi aveva colpito: 2195, ovvero i kg di peso della più potente delle AMG GT, la più coupé delle coupé di serie con la Stella. Tanti, troppi per una super sportiva. Siamo a livello delle suv, che so, la Mercedes GLE può andare? Il numero aveva un po’ smorzato l’entusiasmo al mio arrivo ad Affalterbach, dove nella sede della AMG mi aspettava questa Mercedes AMG GT 63 S E Performance di un eccentrico, per non dire spocchioso, arancio opaco (sfizio da 4.758 euro). Per la serie, dell’aplomb della Stella ne parliamo un’altra volta, vestiva la formosa gran turismo dal cofano sterminato (sì, lo so, ricorda quello della Jaguar E-type), solcato da due gobbe nel mezzo (queste sì, da vera Mercedes: ricordate la 300 SL?) e dalla coda raccolta e arrotondata (ancora, lo so, fa tanto Porsche 911).
MILLEQUATTROCENTOVENTI NEWTON PER METRO. Larga, bassa, spalmata sull’asfalto con tutti i suoi spoiler e minigonne di nero carbonio a un niente dai marciapiedi, la tedesca mi guardava come se pensasse: “allora, che fai, sei arrivato da Milano, dai andiamo a farci un giro che qui fra colline e campi le strade son belle. Fidati”. Giusto, siamo qui per guidare, lasciamo i numeri nella testa degli ingegneri e passiamo ai fatti. Questo infinito rettilineo nella campagna trafficato di camion e trattori è finalmente terminato, svoltiamo e lo scenario cambia. Strada libera, colline con curve, tante curve, che salgono e scendono per andature medio veloci. Sposto la rotella nel lato destro del volante alternando le modalità sportive. Il rotolamento ipnotico dei pneumatici scompare sotto l’urlo possente del V8. Allungo, allungo ancora, man mano che prendo confidenza con questa AMG. Piatta va dentro le curve, la coda segue subito, salda. In uscita sono già a ruote dritte e pesto col destro, l’ibrido m’incolla al sedile con 1420 Nm di coppia massima. Cattiveria, tanta cattiveria, in sicurezza. Più sportivo di quanto mi aspettassi da una Mercedes il feeling dei freni carboceramici: pedale duro e corsa breve. Mordono.
QUANDO SI DICE: SEMBRA PIÙ MAGRA I chilogrammi di troppo? Volatilizzati. Retrotreno strerzante e sospensioni attive li nascondono bene, almeno su queste strade, ma non ci metterei la mano sul fuoco se mi trovassi in pista. Altro aiutino, cui tenevano sottolineare gli ingegneri tedeschi, l’ideale bilanciamento del peso: con motore e cambio in zona avantreno il 51% dei kg è qui mentre il restante 49% è al retrotreno, sopra cui è montata la parte elettrica con la batteria da 4,8 kWh e il propulsore a corrente con la sua trasmissione a due velocità (la seconda entra da sola a 140 km/h, dicono sempre gli ingegneri). Preferisco guidare con la modalità manuale del cambio per il V8. Le levette dietro il piccolo volante sono piuttosto lunghe e i nove rapporti (ah, questo automatico non ha il convertitore di coppia, ma una frizione) passano via veloci, non velocissimi in scalata, con i contraccolpi giusti, mai sopra le righe.
CHE LEGGEREZZA. La confidenza col mezzo aumenta e anche il divertimento ma non il feeling con lo sterzo. Gusti, per carità, per me è troppo leggero, tanto da richiedere frequanti correzioni, e un po’ filtrato: mi sento distante dalle ruote. Ma qui, anche se sto basso, disteso e col volante quasi verticale come si addice a una gran turismo, siamo pur sempre a bordo di una Mercedes. Rumore delle gomme a parte, è confortevole, mai dura da condurre, sarebbe inopportuno passeggiando sul lungo mare o nelle vie del centro. Quindi, con la rotella torniamo su modalità di guida comode, togliamoci dagli occhi la psichedelica strumentazione racing tutta rossa del cruscotto, che degna di un videogame alla lunga fa venire il mal di testa, per quella con i canonici strumenti circolari e rientriamo nella sede della AMG.
PS: davvero volete sapere quanta strada si percorre solo in elettrico con questa plug-in? Io, veramente, non ci ho neanche provato ma sempre i famosi ingegneri dicono 13 miserandi km. Beh, ma qui l’ibrido non serve per questo, altrimenti avrei scelto una Classe E plug-in che a corrente fa 100 km.
