Lamborghini Huracán Sterrato: questa farà scuola
“Dacci dentro tutta che tanto non si spacca!” Veniamo accolti così dagli uomini che hanno trasformato la Lamborghini Huracán Sterrato in realtà. Siamo dall’altra parte del mondo a quasi 10mila chilometri di distanza dal paese natio della supercar più fuoristrada di sempre, per metterla alla prova lì dove troverà il bacino di clientela più grande, gli Stati Uniti d’America. Una pista in mezzo al deserto, il sorriso stampato sui volti di tutti coloro che hanno un Toro ricamato sulla maglietta, sicuri di aver creato qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Un concetto, quello di supercar per tutti i terreni, che a dirla tutta non è nuovo e che non ha – almeno sulla carta – molto senso, ma che ha sempre solleticato un po’ tutti gli appassionati, con esemplari unici e modifiche “casalinghe” che a rotazione hanno fatto il giro del web. Qui però la questione è differente: siamo in compagnia di ingegneri e collaudatori della Lamborghini e davanti ai nostri occhi c’è la loro prima supercar super fuoristrada di serie. Una prima, una nuova nicchia di mercato tutta da esplorare, eppure questa Huracán Sterrato ha già l’aria di un’auto che potrebbe fare scuola. E non soltanto per la sua strana natura “ibrida”.
COME È FATTA. Ma andiamo con ordine, perché le modifiche rispetto alle Huracán che abbiamo conosciuto fino a questo momento non sono molte ma mirate: prima di tutto, naturalmente, l’altezza da terra: ben 4,4 cm di luce in più sotto la scocca per aumentare l’escursione delle sospensioni e liberarci da ogni ansia da “grattata” che si manifesta al volante di una supercar. Ma anche (inaspettatamente) regalarci un comfort mai visto prima d’ora su una Huracán. Vistoso e super funzionale l’air scoop sul tetto: una grande bocca dal quale far respirare il 10 cilindri in sostituzione delle tradizionali prese d’aria laterali, su questa Sterrato chiuse per evitare che sabbia, terra e qualunque altro detrito possa bloccare i filtri e fare il patatrac. Le gomme sono un capitolo a parte e condizionano forse più di tutto il resto l’esperienza di guida: sono dei pneumatici all terrain sviluppati ad hoc dalla Bridgestone per Lamborghini. Calzano cerchi di una misura ridotta rispetto alle altre Huracán (19″ anziché 20″) e combinano il battistrada tassellato utile per la guida nel fango con una mescola simile a quella delle moderne gomme 4 stagioni e una carcassa più rigida utile a minimizzare il coricamento in curva. Gomme che permettono alla Huracán Sterrato di mantenere uno “0-100” sotto ai 3,5 secondi (3″4 per la precisione) e che sono omologate e testate per toccare in sicurezza i 260 chilometri orari di punta massima (autolimitata). Diciamocelo subito, queste gomme non possono fare miracoli: su asfalto, i limiti di grip laterale si raggiungono abbastanza in fretta, ma stupisce come l’elettronica e l’assetto stesso di questa vettura permettano di danzare su questi limiti in tutta sicurezza e con gran naturalezza. Merito anche della trazione integrale e di un motore, il 5.2 litri V10 aspirato, che oltre ad emettere sonorità sempre deliziose, vanta una progressione e una risposta fulminea agli imput dell’acceleratore.
SPALANCHIAMO IL GAS. Ma è dove l’asfalto lascia spazio ai fondi a bassa aderenza che la Huracán Sterrato prende vita: con la modalità Rally inserita, che allenta l’entrata in azione dei controlli di stabilità e trazione, sbilancia l’erogazione di coppia verso l’asse posteriore e alleggerisce il carico volante, danzare tra una curva e l’altra sempre di traverso diventa un gioco alla portata di molti. Ci si sente subito a proprio agio e anche se non si vanta un palmares da pilota, godere delle sue prestazioni è davvero facile e coinvolgente. Seguendo le indicazioni dei collaudatori che l’hanno messa a punto, giochiamo con il gas e i trasferimenti di carico, resi più evidenti dalla maggiore altezza da terra, per farla ruotare senza mai perdere il ritmo, anche quando le grandi gomme posteriori da 285 mm iniziano, letteralmente, a scavare il terreno. Le velocità che si possono raggiungere in queste condizioni sono davvero elevate: certo, una vera e propria auto da rally è un’altra cosa, ma qui non sono le prestazioni assolute le protagoniste.
LA MENTALITÀ GIUSTA. Tutto è pensato e ingegnerizzato con il obiettivo di far divertire ed è proprio in questo che la Lamborghini Huracán Sterrato segna un piccolo punto di svolta nel panorama delle supercar. Con potenze così esagerate sotto il piede dell’acceleratore e meccaniche così raffinate, sfruttare il potenziale delle moderne auto sportive non è sempre facile e, soprattutto, il rischio di non provare grandi emozioni anche quando si alza il ritmo è dietro l’angolo. Mettere al primo posto ciò che ci emoziona di più al volante di una supercar dovrebbe sempre essere la priorità e la Lamborghini Huracán Sterrato ha – nella sua originalità – tutto ciò che serve per farti sentire speciale, compreso – non dimentichiamolo – un look fuori dagli schemi e una colonna sonora da Premio Oscar. Un laboratorio di idee preziose per far comprendere agli uomini della Lamborghini che cosa piace di più ai loro clienti e che direzione intraprendere per i modelli del prossimo futuro. Il mantello rosso del divertimento è nelle mire del Toro più che mai prima d’ora e questa strana supercar con gomme tassellate e portapacchi sul tetto ne è la dimostrazione.
